
Il protagonista di tante vittorie traccia il quadro. Occhi puntanti su Vedovini junior: "È un talento"
di Sonia Fardelli
AREZZO
Ezio Gori, il rettore più vittorioso di tutti i tempi con le sue 13 lance d’oro conquistate, ora che ha lasciato il ruolo si gode le prove in Piazza Grande da spettatore accanto al suo amico Francesco Ciardi, anche lui per anni nel team gialloblù. E si sbilancia anche in qualche previsione e analisi tecnica.
Gianmaria Scortecci alle prese con Doc con un lungo lavoro anche con carriere a vuoto, c’è qualche problema con il cavallo?
"Gianmaria è un perfezionista. Sicuramente nelle prime prove si è concentrato più sul cavallo che sui tiri, sulle sensazioni che gli ha dato al ritorno sulla lizza dopo la pausa estiva. Ma non ci vedo problemi: sono un binomio vero. Doc si fida completamente di Gianmaria e con lui fa ogni cosa, anche camminare sul fuoco se glielo chiede. Al contrario che con altri. Sente l’agonismo e il giorno della Giostra nessuno può stargli vicino tranne Gianmaria, i suoi palafrenieri li ha "battezzati" tutti con qualche morso. Questo cavallo ha un carattere incredibile, non è così semplice come sembra. E sicuramente non è un soggetto per tutti i giostratori. Scortecci poi viene da una Giostra dove ha colpito sempre il 4, sia in carriera ordinaria che agli spareggi. Sono sicuro che farà di tutto per chiudere l’anno con un centro".
Ed Elia Cicerchia con Toni? "Questo binomio mi piace davvero molto. Ho rivisto Elia dei tempi migliori. Toni è il cavallo perfetto per lui. Quando anni fa lo fece esordire Giostra ci furono dei disturbi e la reazione del cavallo fu brutta. Per questo è stato messo un po’ da parte, ma adesso è maturato, è super affidabile e con Elia va benissimo. In più dallo scorso anno è entrato nel team delle scuderie Francesco Bertini, che è un preparatore di calcio, ma che ha portato nella nostra accoppiata grandi miglioramenti. E’ un suggerimento che mi sono permesso di dare e mi sembra che abbia davvero funzionato".
Gli altri quartieri come stanno lavorando?
"Guardando le prove contro il Buratto dal punto di vista tecnico io vedo i giostratori di Porta Crucifera un passettino indietro rispetto agli altri. Anche se poi il giorno della Giostra sono molto competitivi, anche a giugno con Gabriele Innocenti hanno aperto la Piazza con un 5". Sant’Andrea come sta affrontando il dopo Martino Gianni?
"Rinunciare a lui non è semplice, sia per l’aspetto tecnico che psicologico e lo dico per esperienza diretta. Martino in Piazza Grande è davvero un valore aggiunto per qualsiasi quartiere. I due giostratori di Sant’Andrea hanno comunque già una buona esperienza per potersi gestire al meglio. Pesa comunque anche l’assenza di Conte Darco che è un buon cavallo da Giostra. Non averlo a disposizione è un danno. Come è stato difficile per noi anni fa rinunciare a Baby Doll e Napoleone".
Porta del Foro come sta andando?
"Sono anni che dico che sono in crescita continua e ora sono arrivati davvero a buoni livelli. Manca solo la zampata finale per riuscire a conquistare la lancia d’oro. E non mi meraviglierei nemmeno più di tanto di veder esordire già domenica il figlio di Vedovini".
Che giudizio su questo giovanissimo giostratore?
"È vero che è ancora un ragazzino, ma quando lo vedi tirare contro il Buratto non ti accorgi che è così giovane. E’ davvero molto bravo e se mi posso permettere ha sotto la sella un cavallo vero. Forse l’unico di quelli attualmente in Piazza Grande". Chi vince la Giostra?
"Favoriti per esperienza e bagaglio tecnico sono sicuramente i giostratori di Porta Santo Spirito. In questa Giostra poi vedo il quartiere di Porta del Foro più avvantaggiato, anche grazie all’ultima posizione, rispetto a Sant’Andrea".