LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Estintore e camera da presa. Vigile regista scala Venezia

Nuovo colpo di Castaldo: presenta un corto ispirato al terremoto in Abruzzo. È il giorno della prima alla mostra, il lancio con Bruno Vespa e Gianni Letta.

Nuovo colpo di Castaldo: presenta un corto ispirato al terremoto in Abruzzo. È il giorno della prima alla mostra, il lancio con Bruno Vespa e Gianni Letta.

Nuovo colpo di Castaldo: presenta un corto ispirato al terremoto in Abruzzo. È il giorno della prima alla mostra, il lancio con Bruno Vespa e Gianni Letta.

Si muove con la torcia in mano sotto le macerie dell’Aquila. Si muove in punta di piedi, non per paura di un crollo ma per la delicatezza di chi esplora l’intimità, pur terremotata, di una casa. Il suo sguardo corre tra i quadri alle pareti, le tende, le foto di una famiglia che in gran parte non c’è più. E costruisce le basi per salvare una vita. È l’esperienza di Alberto, il vigile del fuoco protagonista di “In Re minore”, un cortometraggio che oggi sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. È l’esperienza di Antonio Castaldo, il regista di questo piccolo gioiello così come di tanti altri: napoletano di nascita, aretino di adozione. Per anni ha alternato il lavoro da vigile del fuoco nella caserma aretina a quello del cinema, la sua infinita passione. Alla fine ha sposato la vocazione ma coniugandola, con la stessa delicatezza di Alberto tra le macerie dell’Abruzzo, al mestiere che pure amava e ama. Tanto da diventarne il cantore, il “cantastorie” si sarebbe detto un tempo. Con “Fuoco sacro” aveva costruito una specie di monumento vivo alla storia dei vigili del fuoco: incrociandola con le grandi tragedie italiane, ma ogni volta declinate dall’occhio del soccorso. E insieme dell’occhio attento di Alberto tra quelle macerie. Ogni suo personaggio ha mille sfaccettature. Una su tutte: la capacità di sublimare un dolore personale e privato con il coraggio di andare oltre. Fin dai tempi nei quali muoveva i primi passi, ad esempio con “Cristina”, il corto costruito intorno alla Fiera e ai suoi personaggi, tra i primi, pur napoletano trapiantato ad Arezzo, capace di capirne il respiro universale. Nel corso degli anni non si è occupato certo solo di vigili del fuoco. Ha ricostruito la figura di Giuseppe Patroni Griffi, portando sul set un presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ha scavato alle radici dell’Europa, portandone a galla storie, emozioni, squarci di vita. Con i vigili sta costruendo un percorso finora unico al mondo. Oltre a “Fuoco sacro”, per il quale gli si sono spalancate davanti le porte dell’Istituto Luce e della Rai, un triduo di cortometraggi e di racconti. “Gli Elefanti” è stato premiato dappertutto, compreso pochi mesi fa all’Eden, al Social Movie. “In Re minore”, titolo ispirato a Mozart che la considerava la tonalità del dolore, è la seconda tappa. Che inizia in un bar, da un telegiornale che racconta lo sfacelo dell’Abruzzo e prosegue tra le macerie, con Alberto affiancato dai cani molecolari, la marcia in più per la ricerca persone. La presentazione ufficiale sarà oggi alle 12 all’Hotel Excelsior: in un momento guidato da Bruno Vespa, già da qualche giorno alla Mostra e che L’Aquila e l’Abruzzo li ha nel cuore, e al quale dovrebbero assistere anche Gianni Letta, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, esponenti del Governo. Castaldo al centro ma intorno la sua squadra, a cominciare da chi lo ha affiancato nella sceneggiatura e nel montaggio, da Gianluca Grazini a Marco Signoretti. Il cuore del cinema mondiale è a 50 metri, tra le sale delle proiezioni ufficiali, ma è anche nell’albergo storico e nei mille eventi che all’interno alimentano il futuro di un’arte lesionata quasi come certi palazzi abruzzesi. Ma Castaldo è ormai allenato a muoversi tra le fragilità, fino a farne trampolini di riscatto, personale e sociale. “C’è nessuno?...Siamo i vigili del fuoco” scandisce ripetutamente tra le macerie il suo personaggio. L’ultimo ambasciatore di Castaldo in un mondo che nessuno come lui sta portando da anni sotto i riflettori