MARCO CORSI
Cronaca

"Gli sguardi con le famiglie". Lo strazio del Governatore

"Ho dato la notizia: l’abbraccio alla moglie di Gianni e alla mamma di Giulia". Già in serata l’incontro con i confratelli. "Ci siamo giurati di andare avanti". .

Patrizio Italiano, Governatore della Misericordia con accanto. le foto di Gianni e Giulia

Patrizio Italiano, Governatore della Misericordia con accanto. le foto di Gianni e Giulia

"Quello che è successo è una tragedia che ha lasciato una ferita aperta". Il giorno dopo il dolore è ancora più grande e alla Misericordia di Terranuova si intrecciano tristezza e ricordi. L’incidente che ha stroncato le vite di Gianni Trappolini, storico dipendente, e Giulia Santoni, giovane volontaria del servizio civile, oltre al paziente, Franco Lovari, hanno lasciato il segno. Una cicatrice che sarà difficile da rimarginare. Ne è consapevole il governatore Patrizio Italiano. Lunedì pomeriggio, è stato tra i primi ad accorrere nel luogo del disastro e ha assistito alla rimozione dei corpi dall’ambulanza schiacciata tra i due camion. Una scena impossibile da dimenticare. Tra i momenti più duri, quello della comunicazione ai familiari. "Ero ancora sull’autostrada – racconta commosso - Quando ho visto le prime notizie diffondersi sui social, ho capito che non potevo aspettare. Sono andato dalla moglie di Gianni, lei mi ha visto e ha subito capito tutto. Ci siamo abbracciati in silenzio. Poco dopo ho raggiunto la madre di Giulia, Caterina, anche lei nostra volontaria. Le ho stretto le mani. È stato straziante. Anche se in quel momento era difficile mettere a fuoco ciò che era realmente accaduto". Gianni e Giulia stavano accompagnando Lovari dall’ospedale di San Donato a quello della Gruccia. Erano a pochi metri dall’uscita, poi il terribile schianto. Le cause sono al vaglio degli inquirenti, ma l’impatto non ha lasciato scampo. "Facevano quello che facevano ogni giorno: aiutare i più fragili", sottolinea il governatore. Una missione quotidiana, trasformata in tragedia. Volontario prima, dipendente poi per 16 anni, Gianni Trappolini, classe 1969, era molto più di un collega. Per la Misericordia era un pilastro. Conosciuto e stimato anche dalle altre confraternite del territorio, sapeva unire professionalità e umanità. "Era come un padre, un fratello, un amico – ricorda Italiano - c’era un turno con lui, tutti volevano esserci. Sapeva far squadra, alleggerire anche i momenti più difficili con il suo modo di fare semplice, diretto, ma sempre rispettoso e carico di spirito di servizio". Un esempio raro di dedizione, che ha lasciato un segno indelebile in chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui". Giulia aveva solo 23 anni. Studentessa di scienze infermieristiche, impegnata nel servizio civile con il desiderio profondo di fare esperienza concreta nell’aiuto agli altri. "Era una ragazza sveglia, motivata, con le idee chiare. Solo pochi giorni fa mi aveva chiesto di poter dare una mano anche in ufficio, oltre ai servizi di emergenza. Le avevamo affidato piccoli compiti amministrativi. Era volenterosa, sempre sorridente, piena di vita". Nonostante il dolore, il giorno stesso della tragedia i confratelli si sono ritrovati nella sala riunioni. "Ci siamo detti che dobbiamo andare avanti. Gianni e Giulia avrebbero voluto così. Questo è il momento in cui dobbiamo essere ancora più uniti – dice il governatore – La nostra storia nasce dal sacrificio e dalla dedizione. Non ci fermeremo. Dobbiamo continuare, insieme, per il bene della comunità. La morte li ha colti mentre facevano ciò che più amavano: aiutare il prossimo. Questo è il valore che dobbiamo custodire".