Terranuova Bracciolini (Arezzo), 5 agosto 2025 – Non si tratta dell’ora più buia di una confraternita, ma dell’intero mondo del volontariato. La strage su una strada per sempre insanguinata impossibile da dimenticare, digerire, accettare. Le dodicimila anime di Terranuova Bracciolini sono attonite, strette nel dolore e nel cordoglio. Via Dante Alighieri, al civico 1B, ospita una sede della Misericordia tirata a lucido. Ma il silenzio del primo pomeriggio, su quella strada, fa rumore. Non vola una mosca. Poche ore prima il maxi incidente in A1 ha rabbuiato l’Autostrada del Sole, spezzato le vite dei due militi in servizio Gianni Trappolini e Giulia Santoni, 56 e 24 anni.
Il campanello suona. Una volontaria in borghese apre la porta in vetro, già sa la domanda a cui sarebbe stata chiamata a rispondere. “Il governatore è in quell’inferno – spiega con voce flebile – Avete bisogno di parlare con qualcuno? – lo slancio cordiale, tenero, della coetanea accanto a lei al desk – Provo a chiedere ma non garantisco, fa troppo male”. Gli occhi sono arrossati, le guance pure. Le lacrime hanno smesso di sgorgare qualche istante prima. Ed è naturale e ovvio che tornino a farlo. Oggi, domani e dopodomani.

“Volete la verità? Siamo distrutti, ci mancano già”. L’improvvisa ammissione di un anziano soccorritore è disarmante. Ed è la stessa della “famiglia” di quella sessantina di confratelli che animano e rendono operativa la Misericordia di Terrannuova Bracciolini. Da ieri, privata di due totem, per ragioni differenti.
Gianni Trappolini, l’autista alla guida dell’ambulanza schiacciata dallo strike del tir in autostrada, “rappresentava la parte allegra del nostro gruppo”, racconta, con fatica il coordinatore Pietro Bellini. Un dipendente factotum a disposizione della confraternita, un buon padre di famiglia ’allargata’ per i giovani inesperti che si affacciano al volontariato.
L’altro punto di riferimento era Giulia Santoni, la 24enne aspirante infermiera con dieci anni di militanza in Misericordia, da maggio scorso operativa come servizio civile. Una spalla e una campionessa di “consigli” per le ragazze più giovani di lei.

Franco Lovari, 75 anni, era il paziente trasportato in ambulanza che è deceduto. L’uomo, era un ferroviere in pensione e aveva vissuto a Firenze prima di trasferirsi a Laterina con la famiglia. Una valanga di reazioni di cordoglio a questa tragedia, a partire dalla Misericordia di Porto Azzurro dove Giulia aveva prestato servizio in estate: “Ci stringiamo nel dolore delle famiglie dei volontari deceduti nella tragedia della A1”. Poi tutto il mondo politico nazionale, regionale e in particolare quello locale. “E’ assurdo – scrive Silvia Chiassai sindaco di Montevarchi – che nel loro impegno per salvare vite umane siano diventati vittime di un destino crudele”.
Così il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni: “Non ci sono parole che possono accompagnare. Solo lacrime”. “Ancora più lacerante è sapere - scrive Domenico Giani, presidente delle Misericordie d’Italia - che la terza vittima, il paziente trasportato, è il padre di una nostra consorella della Misericordia di Lido di Camaiore. Mi stringo con rispetto e affetto alle famiglie delle vittime”.