LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Fioroni, "crociata" per i funerali. In campo anche la Confcommercio. Sui social in partenza una colletta

Marinoni: "Era un amico generoso ed entusiasta, pronti a occuparcene se altri non si faranno avanti". Dopo la morte nessuno ne ha richiesto la salma. Dalle sue battaglie provocatorie all’amicizia con Lennon.

La «Otto-Confcommercio Bike» con cui Fabio Fioroni consegnava regali di Natale

La «Otto-Confcommercio Bike» con cui Fabio Fioroni consegnava regali di Natale

Mai in riunione sempre in azione: acronimo? Mirsia. Era il comitato che si era inventato Fabio Fioroni e con il quale siglava le sue imprese più provocatorie e surreali. Fedele a quella sigla, continua ad essere in azione perfino ora, che la vita gli ha voltato le spalle. Piegato a 79 anni dalla malattia, la sua salma giace nell’obitorio dell’ospedale. E nessuno l’ha reclamata. Un dato che ha scosso tanta gente. Su Facebook sta crescendo un’onda di solidarietà, in tanti si dicono pronti ad una colletta per garantire le esequie finora proibite. Altrettanti sollecitano il Comune a farsene carico, nelle forme che vorrà trovare. E a scendere in campo in prima persona c’è anche il direttore regionale di Confcommercio Franco Marinoni. "Fabio - spiega – era un amico, una persona generosa, piena di entusiasmo, di idee e di energia. Non ha avuto una vita facile. Se non se ne occuperanno altri, delle sue esequie ci occuperemo volentieri noi, un modo per restituirgli una piccola parte di quello che ha fatto per la nostra comunità". Proprio la Confcommercio lo aveva scelto come una sorta di testimonial di una campagna di consegna dei regali di Natale a domicilio: lui lo faceva in sella ad una Cargo Bike rossa fiammante.

Paladino, tra le tante cose, dei trasporti alternativi, con la casacca di Babbo Natale a incastro con la barba bianca e gli occhiali spessi, I primi pacchi, in quel 2013, li avrebbe consegnati all’allora presidente della Provincia Roberto Vasai, al sindaco Giuseppe Fanfani e al presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni. Certo, un gran rapporto con le istituzioni, nel suo frenetico essere sempre in azione e mai in riunione, non lo aveva avuto. "Masaniello" di provincia, passava il tempo a stangare tutto quello che non gli tornava. Fino alla mattinata nella quale si era presentato in consiglio comunale con un cellulare in mano, gridando: "Fermi tutti, se schiaccio questo pulsante saltate tutti in aria". Non era vero, naturalmente, anche se in parecchi si buttarono sotto i banchi davvero. Al massimo serviva i suoi "nemici" scrivendone il nome e cognome minuscoli in tutti i comunicati o attaccando foto alle mura di Arezzo coprendo i volti che non amava. Legatissimo ad Arezzo Wave, e a John Lennon, diceva di esserne amico, si presentava in Guido Monaco con tanto di cartello nell’anniversario della nascita e il cartello "War is over", in omaggio alla sua canzone di Natale del 1972. Così come ai tempi nei quali piazza Grande era invasa dalle erbacce si metteva rannicchiato sulla fontana a strappare arbusti e rametti, sempre nel nome del Mirsia. Tanti nemici ma anche tanti amici. Molti dei quali ora premono per dargli una degna sepoltura. Lo fanno tanti privati, rivelando un volto dei social ben lontano da quello urticante di altre manifestazioni, e lo fa un’intera associazione, della forza di Confcommercio, attraverso il suo direttore, regionale e provinciale, definendolo un amico perduto. Forse neanche Fabio, per tutti "Otto", se lo sarebbe aspettato da quelli che a volte definitva "liberi cittadini" e a volte "conbotoli", nei comunicati e nelle lettere che spediva al mondo. E magari dietro gli occhiali spessi si sarebbe perfino commosso.