
Il capitano Niccolò Pino
La lancia d’oro dedicata al Giubileo della Speranza si è tinta ancor più di gialloblù. È stato il rettore Giacomo Magi a scandire per primo il ritmo della festa in Piazza Grande con la Colombina che ha allungato in testa nella classifica delle vittorie. Un successo che arriva ad un anno di distanza dall’ultimo e con un Magi a dir poco raggiante al termine dellaeconda carriera di spareggio. "È stata una Giostra bellissima - ha detto Magi - se era iniziata in salita? Gianmaria aveva colpito il quattro quattro, quindi eravamo in gioco, non è stato facile come altre volte, ma alla lunga i valori vengono fuori. Elia è stato freddissimo e poi in queste situazioni si esalta ancor di più e lo ha dimostrato. Abbiamo fatto il nostro ed è andata come doveva andare". Una vittoria che Magi attribuisce all’ambiente che si è costruito nel tempo ai Bastioni, un consiglio quanto mai coeso, unito nel perseguire i propri obiettivi. "Già prima del suo insediamento il consiglio ha voluto trovare una sinergia giusta per mettere al centro del progetto il quartiere a discapito della soggettività - ha voluto sottolineare il rettore - Abbiamo fatto una bellissima Giostra e non era facile per come è andata alla lunga". Una dedica sola non c’è anche se Magi ricorda, tenendo stretta la lancia d’oro, Edo Gori a venti anni dalla scomparsa. "L’abbiamo gestita bene - ha aggiunto il capitano Pino - È stata faticosa, è stato uno sforzo che è partito dalle scuderie, che viene da lontano". Poi la parola passa ai protagonisti: Elia e Gianmaria che tutti abbracciano e portano in trionfo. "Una Giostra sudata c’è stato tanto equilibrio - commenta Scortecci - io oggi ero praticamente con gli occhi chiusi, meno male c’era Elia. È tornato a essere il più forte della piazza e me lo godo". Parole a cui seguono quelle di Cicerchia che ha dovuto far fronte alla sostituzione del proprio cavallo. "È stata una giornata veramente difficile, impegnativa come non mai - sottolinea Elia stretto nella morsa di abbracci e baci da parte dei figuranti e quartieristi della Colombina - c’è stato un contributo di tutti perché dopo che Olimpia si è fatta male oggi alle scuderie mi è caduto tutto il mondo addosso. Però avevamo preparato questa giostra benissimo...poi ho detto ok, prendiamo Tony perché era l’unico con cui avevo un po’ di affinità e comunque non avevo tirato con nessun altro cavallo in piazza in questa stagione e alla fine è andata nel miglior modo possibile".
Matteo Marzotti