SILVIA ANGELICI
Cronaca

Baiocco d’oro a Laura Santi : "Fine vita, la mia battaglia è per tutti. Restiamo vigili sui diritti civili"

La sindaca ha consegnato il massimo riconoscimento della città alla giornalista perugina che sta combattendo per il suicidio assistito. "Il tuo impegno non è cultura della morte, ma sacralità della vita" .

Barcaioli, Ferdinandi, Santi e Massoli

Barcaioli, Ferdinandi, Santi e Massoli

La commozione diventa forza, le lacrime si fanno impegno collettivo e si trasformano in sorrisi. Quella che è stata scritta oggi in Municipio è una pagina intrisa di valori, di pietà (alla latina), di coraggio, di altruismo e dignità. Ieri in sala Rossa la sindaca Vittoria Ferdinandi ha consegnato il Baiocco d’oro a Laura Santi, la giornalista perugina affetta da sclerosi multipla progressiva impegnata con l’associazione Luca Coscioni nella battaglia legale e sanitaria per il fine vita. Oltre a tanti amici e attivisti c’erano anche il marito di Laura, Stefano Massoli, l’assessore regionale Fabio Barcaioli, i consiglieri Fabrizio Ricci (Regione), Andrea Stafisso (Comune).

"Con la tua battaglia - dice la sindaca - hai provato a consegnarci una città e una società più libere, umane, dignitose e laiche. E l’hai fatto esprimendo la massima altezza, ossia trasformando un dolore individuale atroce in una battaglia per gli altri, per tutti noi. Questa battaglia non ha niente a che vedere con la cultura della morte, bensì con la sacralità della vita, perché ciò che Laura ha fatto con la sua resistenza e quello che farà con la sua resa è un dono incredibile: consentirà infatti di liberare le vite messe al muro che sprofondano nel dolore, un dolore irreversibile e senza speranza".

La sindaca ha rivolto un invito poi a non abbassare lo sguardo pensando che la vita sia un mero insieme di organi, in quanto la vita è qualcosa di molto più grande come Laura ci ha testimoniato. "Le istituzioni - ammette - oggi non possono più nascondersi di fronte a tutto questo e devono riconoscere appieno i diritti inviolabili previsti dalla Costituzione, compreso quello della laicità dello Stato". Dalla sala Rossa del Municipio si leva anche un messaggio per il Parlamento, accusato di "ignavia perché da tempo si sta rifiutando di scrivere una legge nazionale che disciplini finalmente il tema del fine vita". Infine la sindaca ha voluto chiedere scusa a Laura Santi "per le cose che sono state dette nelle ultime settimane sul suo conto: io non sarò mai sindaca di certe mostruosità".

Laura è commossa, il marito Stefano con tenerezza le asciuga le lacrime, le accarezza il viso e l’aiuta a bere. Poi scrosci di applausi, lei ritrova subito la consueta ironia e il piglio da tosta. "Io non ho fatto niente - dice - per questo il baiocco d’oro, che dovrebbe essere collettivo, oggi lo meriterebbero in tanti; in primis mio marito Stefano (un eroe civile ma un fantasma per lo Stato), senza il quale io fisicamente non sarei qui con voi; e poi gli amici dell’Associazione Luca Coscioni che mi hanno indotta a rendere pubblica la mia battaglia; ed infine tutti voi per il sostegno e l’amore che mi avete dedicato. Il baiocco, in fin dei conti, è per la città di Perugia che amo infinitamente".

Silvia Angelici