
Il tabellone con i punteggi delle carriere dei giostratori nell’esaltante sfida agli spareggi nella notte della Giostra
Una serata di luci e ombre, di conferme e delusioni, quella che ha animato la piazza aretina. Se da un lato l’ennesima dimostrazione di classe di Elia Cicerchia ha incantato il pubblico, dall’altro alcuni dei nomi più attesi hanno faticato a trovare la quadra, lasciando interrogativi sulla loro tenuta sotto pressione.
La Giostra ha regalato momenti di grande agonismo, ma anche la cruda realtà di un punteggio che non perdona.
GABRIELE INNOCENTI 6. Stupisce in prima carriera contro una piazza subito calda. La prima carriera su Lakota è coraggiosa, lineare, ben gestita: nella seconda, allo spareggio sbaglia traiettoria, stringe troppo e paga caro con un due. Serata da protagonista a metà.
GIANMARIA SCORTECCI 7. È il nome più atteso sul ve. Parte deciso, carriera solida, il tiro c’è ma l’impatto lo lascia perplesso: smorfia eloquente. Il 4 è giusto, anche se la giuria espone per errore un 6. Mostra maturità e controllo ma stavolta manca il centro. Ma è la solita storia, quando non è la 100% lui, ci pensa Cicerchia.
TOMMASO MARMORINI 6. Toro Seduto scende in piazza senza mascherina ma è sempre convalescente. Forse sta in un feeling con il cavallo non al 100% la motivazione di una serata senza infamia e senza lode. La voglia c’è, la precisione meno.
FRANCESCO ROSSI 5,5. Doctor Jekyll e mister Hyde, apre la lizza con un 5 millimetrico ma la sua carriera appare particolarmente lenta. Situazione che si ripete allo spareggio quando colpisce un 3 penalizzato dall’araldo.
LORENZO VANNESCHI 6. Velocità e decisione, ma il galoppo non è sciolto. L’impatto c’è, la lancia regge, ma il centro resta lontano. Altro 4 che lascia aperti interrogativi sulla tenuta in condizioni di massima pressione.
ELIA CICERCHIA 10. Ennesima dimostrazione di classe. Non sente minimamente il cambio di cavallo che arriva nelle ore precedenti. Fa due 5 da campione vero. Testa fredda, cuore caldo: mancava il centro dal 2022. Si è rifatto con gli interessi.
SAVERIO MONTINI 7. La carriera più bella della serata: precisa, centrata, senza incertezze. Tiro potente e pulito, il Buratto cede di fronte a tanta decisione. Cinque pieno, il segnale più chiaro che però non risce a confermare allo spareggio.
MATTEO VITELLOZZI 6. All’esordio con una chance importante, la tensione è alta. Ha il match point in mano, ma la carriera si interrompe sul più bello: manca il dettaglio sul punteggio. Buone sensazioni, ma manca la prova del 5.