
Anche il governatore Giani presente al varo. "Momento storico per la città". Investimento di oltre 5 milioni di euro. Struttura nel ricordo dei coniugi Spini.
di Claudio Roselli
"È il taglio del nastro non soltanto di un ponte, ma del futuro e del suo sviluppo, quindi si tratta di una giornata storica a tutti gli effetti e di condivisione fra le varie amministrazioni che si sono succedute, peraltro di colore politico diverso ma d’accordo su quella che è la più grande opera di cui la città si è dotata dal dopoguerra a oggi". L’intervento del vicesindaco Riccardo Marzi suona da compendio nel sabato di sole che ha accompagnato l’inaugurazione del secondo ponte sul Tevere al cospetto del sindaco Fabrizio Innocenti, del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; dell’ex assessore e ora consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli e degli ex primi cittadini Daniela Frullani e Mauro Cornioli, non dimenticando lo scomparso Franco Polcri: fu infatti all’indomani dell’incidente alla diga di Montedoglio che l’idea di un altro attraversamento al Borgo prese più corpo che mai. Ebbene, da ieri è realtà: alle 13.30, la carovana con in testa l’auto di Innocenti e Giani ha dato il via e l’emozione ha invaso tutti i presenti che, nonostante l’ora e il gran caldo, non si sono voluti perdere l’appuntamento.
Con i rappresentanti istituzionali c’erano i tecnici comunali (artefici anche loro) e dell’impresa che vi ha lavorato, i sindaci o loro rappresentanti dei Comuni limitrofi, gli imprenditori della città e le tante persone che a vario titolo erano convenute al Foro Boario. È qui, dall’ombra del palco allestito per l’occasione all’inizio dei 1650 metri di strada che da via dei Banchetti collegano con la zona industriale in via Malpasso, che la cerimonia ha preso il via con assieme il taglio del nastro tricolore.
"Il cordone ombelicale dell’identità toscana è in questa zona – ha ricordato il governatore Giani – e i Medici si erano insediati da pochi anni quando dovettero superare il banco di prova con la Battaglia di Anghiari, grazie alla quale fa parte della Toscana da circa 600 anni. È dunque in Valtiberina che da secoli nasce la nostra regione. Quello del ponte è stato un percorso tortuoso – ha aggiunto – ma le pubbliche amministrazioni sono come i motori diesel: stentano all’inizio, poi viaggiano spedite".
Il sindaco Innocenti, alquanto soddisfatto, ha ricordato sia la spesa complessiva sostenuta (5 milioni e 250mila euro, con copertura della Regione pari al 60%), sia la necessità di uno sbocco verso l’Umbria per dare ora un senso a una infrastruttura che dalle 15 di ieri è aperta per tutti. E mentre sotto scorre il biondo fiume, sul piano della strada carrabile e ciclopedonale c’è un cartello con una grande scritta: "Ponte Carlo e Gabriella Spini-sanitari nel mondo". Il tributo più bello alla missione per il prossimo (pagata con la vita in una sciagura aerea) a una coppia che di fatto è stata resa immortale.