
Il nuovo cartellone ha debuttato nelle prove della settimana
Un millimetro può sembrare nulla. Eppure, nella Giostra del Saracino, può decidere il vincitore di una lancia d’oro. È quanto sta emergendo in questi giorni attorno a un tema che tocca il cuore della manifestazione: la misura esatta dei bracci del 4 e 2 verticali sul cartellone del Buratto.
La correzione è stata fatta all’ultimo momento, dopo mesi di silenzio concordato sull’errore segnalato da Roberto Felici in sede di riscrittura dei regolamenti e riportato da La Nazione il 28 luglio scorso. Ora, però, c’è il sospetto che l’intervento "last minute" abbia inciso anche sulla collocazione del 5 rispetto all’automa. Sarebbe infatti di qualche millimetro più vicino al busto del Re delle Indie rispetto al bersaglio usato dal 2001 fino all’edizione di giugno vinta da Santo Spirito.
A denunciarlo, con il righello in mano, è l’ex rettore di Porta Crucifera e oggi opinionista di Amaranto Channel, Giorgio Marmorini. "Le conseguenze dello spostamento sono evidenti: un’impronta che sul vecchio cartellone sarebbe valsa un 5 pieno, oggi sul nuovo diventa 4. Non è soltanto una questione di millimetri sui bracci, ma di una diversa collocazione geometrica del centro che può alterare la valutazione di un colpo", ha spiegato in tv.
Una segnalazione a cui l’Ufficio Giostra ha risposto nel pomeriggio con una nota stampa: "I nuovi cartelloni della targa del Buratto, sono stati ristampati per l’edizione della Giostra di settembre con le misure rispondenti a quanto stabilito dal regolamento tecnico e in uso ai quartieri dalla prima giornata di prove, si precisa che il processo di correzione è stato curato dalla Consulta dei Quartieri che ha adottato, nella modifica, il criterio secondo il quale il centro fosse perfettamente aderente al centro della targa sostituita, cosicché i giostratori potessero contare sul punteggio del cinque posizionato nella stessa identica porzione del tabellone".
"L’auspicio – conclude il comunicato dell’Ufficio Giostra – è che questa ulteriore precisazione serva a chiudere definitivamente la questione relativa alla ristampa dei tabelloni senza ulteriori illazioni".
Il regolamento parla chiaro: la larghezza del 4, sia in verticale che in orizzontale, deve essere di 4,7 centimetri complessivi, misurati da bordo esterno a bordo esterno delle due linee rosse che incorniciano la fascia bianca. Durante la revisione è emersa un’anomalia: il braccio verticale del 4 misura non 4,7 ma 4,3 centimetri. Quattro millimetri in meno che, per l’occhio umano, possono sembrare poca cosa, ma che nella precisione millimetrica di un giostratore può rappresentano la differenza tra un centro e un deludente 2.
L’errore non è recente: secondo l’Ufficio Giostra risale ai primi anni Duemila, probabilmente tra il 2001 e il 2002, quando furono ristampati i cartelloni senza che nessuno si accorgesse della variazione. Così, per oltre vent’anni, cavalieri e quartieri hanno gareggiato su un tabellone diverso da quello previsto dal regolamento. Una discrepanza tecnica che nessuno, tra geometri, architetti e storici della Giostra, aveva mai rilevato con strumenti di precisione, affidandosi alla certezza di avere un bersaglio con dimensioni regolamentari.
La vicenda è tornata d’attualità con l’introduzione dei nuovi cartelloni, in uso dalle prove e progettati con criteri di precisione assoluta grazie al disegno tecnico con la tecnologia software Cad. Un piccolo errore di stampa, tramandato nel tempo, cambia la storia fino al giorno in cui un righello non rivela la verità. Nel frattempo, resta il giallo dei millimetri mancanti e dello spostamento del centro: dettagli che in piazza Grande possono fare la differenza tra una lancia d’oro e un rimpianto eterno.
Federico D’Ascoli