LISA CIARDI
Cronaca

Caso Beatrice. La famiglia chiede il fascicolo Asl

"Inaccettabile la risposta dell’Asl Toscana Centro che non consente l’accesso alla documentazione sanitaria di Bruno Beatrice (nella foto). Faremo istanza...

"Inaccettabile la risposta dell’Asl Toscana Centro che non consente l’accesso alla documentazione sanitaria di Bruno Beatrice (nella foto). Faremo istanza...

"Inaccettabile la risposta dell’Asl Toscana Centro che non consente l’accesso alla documentazione sanitaria di Bruno Beatrice (nella foto). Faremo istanza...

"Inaccettabile la risposta dell’Asl Toscana Centro che non consente l’accesso alla documentazione sanitaria di Bruno Beatrice (nella foto). Faremo istanza al difensore civico". Ad annunciarlo, il consigliere regionale di Noi Moderati, Marco Casucci, insieme all’avvocato Guido Alimena, storico legale della causa relativa all’ex calciatore, all’avvocata Alessia Baglioni e ad Alessandro Beatrice, figlio di Bruno.

Il calciatore morì il 16 dicembre 1987, a soli 39 anni, stroncato da leucemia. Da allora, i familiari cercano di fare chiarezza sul possibile legame fra la malattia e la terapie alle quali era stato sottoposto durante la sua carriera sportiva. "Sappiamo che, nel proprio archivio, il consorzio Csa detiene documenti relativi agli anni ’70 e ’80 – hanno detto i legali – Molti sono archiviati già da anni, grazie al lavoro svolto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana. Vogliamo potervi accedere. Il diniego è inconcepibile: in passato la moglie di Bruno, Gabriella Bernardini, aveva chiesto la documentazione sanitaria, noi abbiamo poi sollecitato, ma in entrambi i casi ci è stata negata".

"Ho chiesto come consigliere regionale, all’Asl Toscana Centro, di fornire la documentazione clinica del presidio sanitario di Camerata, dove venne sottoposto ai raggi Rottgen e raggi x – dice Casucci – Le risposte sono state evasive. Faremo ricorso al difensore civico". "Nel 2025 c’è ancora omertà – tuona il figlio Alessandro – Nella ricerca della verità abbiamo sempre dovuto scalare mura invalicabili".

Lisa Ciardi