GAIA PAPI
Cronaca

Aule sempre più vuote. Oltre 600 alunni in meno

Il calo demografico presenta il conto: quello più salato è per le elementari

Le iscrizioni sono in forte calo

Le iscrizioni sono in forte calo

AREZZO Lunedì 15 settembre le scuole della provincia di Arezzo riapriranno ufficialmente i battenti, tra zaini, quaderni e il brusio dei corridoi che tornano a animarsi dopo la pausa estiva. Ma quest’anno, accanto all’entusiasmo di studenti e insegnanti, c’è un dato che non può passare inosservato: la provincia conterà poco più di 42.000 studenti, rispetto ai 42.700 dello scorso anno, registrando quindi un calo di oltre 600 iscritti. Una flessione che si avverte in tutti i cicli scolastici, dall’infanzia alle superiori, e che sembra destinata a influenzare l’organizzazione di classi, organici e risorse.

La scuola primaria è la più colpita, con oltre 300 bambini in meno, seguita dalla scuola dell’infanzia e dalle medie, che registrano rispettivamente un calo superiore a 100 e 200 studenti. Solo le scuole superiori mostrano una certa tenuta, con una diminuzione ancora contenuta di circa cinquanta iscritti, ma il futuro lascia intravedere squilibri inevitabili: alcune classi rischiano di sovraffollarsi mentre altre restano semivuote. Il calo demografico non è un problema isolato, ma una tendenza ormai radicata che impone scelte lungimiranti. Occorre ripensare spazi, organici e offerta formativa, così da garantire una scuola viva, inclusiva e capace di rispondere alle esigenze del territorio.

Il tema dell’orientamento scolastico diventa cruciale: l’equilibrio tra licei e istituti tecnici e professionali è ancora sbilanciato, con le famiglie che prediligono i licei, mentre il territorio avrebbe bisogno di competenze tecniche e professionali in crescita. "Serve progettualità e collaborazione tra istituzioni, famiglie e mondo produttivo", sottolineano gli esperti, perché le scelte fatte oggi avranno effetti concreti anche tra qualche anno, soprattutto sulle superiori e sul rapporto tra domanda e offerta formativa.

L’inizio delle lezioni sarà quindi più di un semplice ritorno in classe: sarà un banco di prova per un sistema scolastico chiamato a bilanciare numeri in calo e bisogni reali degli studenti, evitando squilibri e chiusure che rischierebbero di pesare su tutto il territorio. Tra entusiasmo e preoccupazioni, tra classi che crescono e altre che diminuiscono, il 15 settembre segna l’apertura di un nuovo capitolo per la scuola aretina: tra sfide da affrontare e opportunità da cogliere, la campanella suonerà anche quest’anno come segnale di futuro, di resilienza e di speranza.

Gaia Papi