
Nel 2008 grazie a Don Mario Cornioli. alcuni maestri d’arte anghiaresi si recarono a Betlemme per insegnare agli studenti palestinesi
ANGHIARI Ciò che avviene nella Striscia di Gaza indigna il mondo intero. Non si tratta di colpire un esercito o un governo – quello di Hamas – ma un intero popolo: un popolo che si vuole cancellare, affamandolo, privandolo di cure, costringendolo a vivere sotto le bombe. Ogni giorno, purtroppo, la cronaca riporta notizie tragiche: giornalisti e inviati uccisi poiché testimoni scomodi di questa immane situazione. L’interesse per la Palestina è cresciuto: sempre più persone vogliono conoscere questa terra oltre la cronaca di guerra, fame e privazioni. Anche Anghiari - e più in generale la Valtiberina - hanno costruito legami concreti con questa realtà. Per questo, domani alle 21 nel centro di aggregazione sociale di piazza IV Novembre (sala gentilmente concessa), si terrà un incontro pubblico con Danilo Bianchi, già sindaco di Anghiari, che racconterà il suo viaggio in Palestina e i rapporti che il nostro territorio ha intrecciato con quel popolo e con Rodolfo Rossi, che ha conosciuto i campi profughi in Libano, portando aiuti e incontrando una comunità fiera della propria identità, ancora oggi costretta a vivere privazioni e a morire per il diritto ad avere una patria. Il legame tra Anghiari e la Palestina nasce nel 2008 grazie a Don Mario Cornioli (Abuna Mario), il sacerdote originario di Sansepolcro: su sua iniziativa alcuni giovani anghiaresi maestri d’arte si recarono a Betlemme per insegnare agli studenti palestinesi i principi dell’arte del restauro. Negli anni successivi questi rapporti si intensificarono, fino a giungere nel 2010 alla firma di un accordo di cooperazione con il Comune di Beith Sahour. In quegli anni, sempre con l’aiuto fondamentale di Abuna Mario, Danilo Bianchi ha visitato più volte la Palestina, toccando con mano la durezza dell’occupazione israeliana nei luoghi meno accessibili come Hebron, Gerico, Nablus e altri centri. Claudio Roselli