
Una foto d’epoca ritrae la vera anima di Camaiore, che resiste al tempo
Le voci popolari di Camaiore: tante storie di amici, segreti della città e dei borghi che impazzano sui social e diventano quadri quotidiani della nostra storia. Aldo Marchi, Giacomo Bruciani, Angelo Benedetti, Nilo Ratti, Lucia Marsili e non solo: tutte voci di curiosità, di "inciuci" e piccoli segreti del passato di una Camaiore che non cambia e, in fondo, resta un paesone genuino. Camaioresi sette facce? "Siamo gente vera, lavoratrice e un po’ bigotta": il coro degli scrittori nostrani risponde all’unisono. Eppure tutti dicono che il fascino di Camaiore è proprio quello, non essersi evoluta più di tanto verso una colonia di forestieri e mode.
"Se c’è una cosa che mi è rimasta in gola è quella di non aver imparato ad andare a cavallo, cosa che mi è sempre piaciuta fin da piccolo e non ho mai messo in pratica". Così il geometra Marchi parla del suo passato, elenca progetti, trucchi urbanistici, illustra in post la vita di Duncan, fotografo di Picasso, di Murabito a Casoli, degli ‘zingari, il gruppo di amici anni ‘70 in giro per merende e Apuane piccanti e nostalgiche.
Lucia Marsili racconta del maestro tappetaro Gerio, suo padre, grande visionario della segatura e dell’insegnamento e dei polli cucinati nei giorni della nascita dei suoi fratelli, della casa in centro, poesie pure. Ma non sono solo gli anziani a mantenere viva la tradizione di Camaiore. Giacomo Bruciani, giovane trentenne, è un esempio di come anche le nuove generazioni possano essere legate alle tradizioni del paese. Il suo amore smodato per le vecchie foto è la testimonianza di un legame profondo con il passato, un amore che lo ha spinto a creare il gruppo “Gli Amici di Montebello”, un’iniziativa che raccoglie memorie e tradizioni di un tempo che sembra non voler passare mai. Giacomo, come tanti altri giovani, riesce a dare nuova vita a ciò che sembrava ormai perduto, con il suo entusiasmo e la sua voglia di far conoscere la storia della sua città. Angelo Benedetti invece disegna con il pennarello i volti dei camaioresi più noti e li snocciola su Facebook e Nilo Ratti, ex Presidente della Misericordia, racconta in "Camaiore e i suoi paesi" immagini e brani tra Camaiore d’Altri Tempi e le Follie di ferragosto, paesaggi cittadini, monumenti e scorci.
Le voci e i mille volti di Camaiore ci insegnano che, pur tra incertezze e scelte sbagliate, ciò che conta è il legame con la propria terra, con la propria comunità e con le tradizioni che, come in un ciclo eterno, si tramandano di generazione in generazione.
"Eppure ho avuto tante opportunità che non ho saputo né voluto cogliere" chiude Marchi. Ma a chi di noi non è mai accaduto?
Isabella Piaceri