GIULIA PRETE
Cronaca

Tratta di esseri umani. Capo di un’organizzazione scoperto quasi per caso

Un giovane di 29 anni chiama la polizia per un diverbio avuto sul Vialone. Gli agenti scoprono che è inseguito da un mandato di cattura internazionale. Insieme al padre, rimasto in Marocco, favoriva l’immigrazione clandestina.

Intervenuta sul Vialone per una lite, la Polizia ha arrestato un pericoloso latitante

Intervenuta sul Vialone per una lite, la Polizia ha arrestato un pericoloso latitante

La tratta degli esseri umani. Uno dei reati più abietti dei giorni nostri. Il giovane arrestato sabato notte dalla Polizia di Viareggio a causa di una banale lite sul Vialone della Darsena, sarebbe stato a capo di una rete internazionale che favoriva l’immigrazione clandestina di disperati disposti a pagare migliaia di euro per un passaggio dall’Africa all’Italia attraverso il Marocco. Per questo era inseguito – per altro a sua insaputa – da un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità del Marocco per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reato per il quale, nel suo paese, rischia fino a 20 anni di carcere. Secondo l’accusa, insieme al padre, che è sempre rimasto nel paese d’origine, organizzava questi viaggi della disperazione. Un giro squallido e pericoloso che le autorità marocchine e italiane da tempo cercano di stroncare.

E così una banale lite in piena notte sul Viale Europa, come vi avevamo già raccontato nella nostra edizione di lunedì, si è trasformata in una spettacolare operazione di polizia internazionale. Nella notte tra sabato e domenica 31 agosto, gli agenti della volante del Commissariato di Viareggio hanno messo fine alla latitanza di un cittadino marocchino di 29 anni, domiciliato a Pisa, sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità del suo Paese. Secondo quanto emerso, il giovane non sarebbe un semplice complice, ma il presunto vertice di una rete criminale ben organizzata, specializzata nel favorire viaggi clandestini dal Nord Africa verso l’Europa. Un sistema strutturato, capace di muovere persone e ingenti somme di denaro, che avrebbe operato sfruttando la disperazione di chi cerca di raggiungere il continente europeo. A dirigere questa rete, secondo le indagini, ci sarebbero proprio lui e il padre, rimasto in patria.

Il fermo, come si diceva, è scattato quasi per caso, nel corso di un controllo che inizialmente appariva ordinario. I poliziotti hanno infatti intercettato il 29enne dopo una lite con un connazionale, nei pressi dei locali notturni sul litorale viareggino, una zona affollata soprattutto nei fine settimana. Un episodio apparentemente marginale che, grazie al tempestivo intervento degli agenti, ha portato a un esito del tutto inatteso. Il fatto curioso è che era stato proprio lui, probabilmente ignaro di essere inseguito da un mandato di arresto internazionale, a richiedere l’intervento della polizia. Una volta verificata l’identità del giovane nelle banche dati delle forze dell’ordine, gli agenti hanno scoperto che sul suo conto pendeva un mandato di cattura internazionale ai fini estradizionali, emesso dalla Procura generale del Marocco. Un riscontro che ha trasformato in pochi minuti un normale controllo notturno in un’operazione di rilevanza internazionale. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto alla Casa circondariale di Lucca, dove si trova tuttora in stato di arresto in attesa delle decisioni della Corte d’Appello di Firenze, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità marocchine. Se riconosciuto colpevole in patria, rischia una condanna fino a vent’anni di reclusione. L’arresto di Viareggio dimostra come anche un controllo sul territorio, svolto in un contesto apparentemente ordinario, possa rivelarsi fondamentale per contrastare la criminalità organizzata internazionale. Un’operazione che mette in luce il ruolo cruciale della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto a fenomeni criminali che non conoscono confini e che colpiscono sfruttando le fragilità e la disperazione di migliaia di persone.

Giulia Prete