
La fiaccolata organizzata da amici e parenti per Anthony Mantia e Aimen Labidi
Quando muore un ragazzo, quando i suoi sogni si interrompono a 19 anni per un maledetto incidente che lo strappa all’affetto dei familiari, degli amici e di una comunità, il dolore può trasformarsi in pietra o diventare un atto d’amore. Nel caso di Anthony Mantia, deceduto in seguito all’incidente in scooter con Aimen Labidi, le cui condizioni sono stazionarie, è avvenuto un miracolo laico grazie alla sua famiglia, che ha scelto di donare gli organi del giovane. Sette organi vitali che hanno lasciato Livorno per raggiungere ospedali in varie zone di Italia, grazie anche a tante persone che si sono impegnate per alleviare, ammesso che sia possibile farlo, il dolore dei familiari. E così la Misericordia di Antignano, il quartiere livornese, con il direttore Fabio Cecconi e lo staff hanno fatto a tempo di record le pratiche amministrative per restituire la salma alla famiglia dopo l’espianto. "Quando accadono eventi tragici come questo, le pratiche amministrative per restituire la salma ai familiari sono più complicate e si rischia di allungare i tempi, ma non è accaduto – racconta Fabio Cecconi – abbiamo collaborato con l’impresa funebre viareggina Ferrante e i tempi sono stati brevi, grazie alla Procura di Lucca, che ha rilasciato il nullaosta, al personale della morgue di Livorno e agli uffici comunali di stato civile e polizia mortuaria. Un grazie al nostro sindaco Luca Salvetti che ha dimostrato sensibilità e attenzione. Il personale della Misericordia di Antignano per consentire pratiche in tempi brevi è rimasto in ufficio senza batter ciglio, ha donato il tempo e lo ha fatto con il cuore. Abbiamo lavorato con un grande dolore, ma aver visto sette auto partire con gli organi di Anthony è stato un grande sostegno nel dolore immenso di questa perdita. Un abbraccio da Livorno ai familiari e per Anthony la nostra preghiera". E se a Livorno si è fatto più del possibile per consegnare la salma alla famiglia in tempi brevi, don Luca Andolfi, parroco del Varignano dove nella chiesa della Resurrezione si sono svolti i funerali del giovane, è stato impegnato con gli amici di Anthony, per preparare l’addio terreno. "Gli amici sono venuti in oratorio per preparare delle preghiere e mi hanno dato delle frasi da leggere durante il funerale, per rendere l’addio un momento di speranza". E la speranza sono gli organi che la famiglia ha donato.
Maria Nudi