Paolo Di Grazia e Martina Del Chicca
Cronaca

Il giovane Anthony è morto dopo il devastante incidente stradale. “Viareggio perde un ragazzo d’oro”

Il ventenne era rimasto ferito mercoledì notte in un terribile incidente insieme all’amico Aimen. La sua agonia è durata 24 ore: la famiglia ha poi autorizzato la donazione degli organi

Anthony Mantia, morto in un incidente stradale a soli 20 anni

Anthony Mantia, morto in un incidente stradale a soli 20 anni

Viareggio 2025 – Troppo gravi quelle ferite, anche per una roccia come Anthony. Che con la forza dei suoi vent’anni sembrava potesse sollevare il mondo, pur custodendo la premurosa tenerezza del più grande fra i fratelli. Ci ha provato, ad esaudire l’unica preghiera della sua mamma, Federica: “Amore mio, torna a casa con noi...”. E ha lottato in ospedale, con l’energia di un uragano, per riconquistare la vita che in una notte d’estate si è scontrata con la strada.

Ma non ce l’ha fatta Anthony Mantia, si è spento nel reparto di neurochirurgia di Livorno dov’era ricoverato dalla notte di mercoledì. Dopo il grave incidente avvenuto alle porte del lungomare di Viareggio, mentre in sella al motorino con l’amico Aimen Labidi, diciannovenne ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Livorno, stava rientrando a casa da una serata trascorsa in un locale di Marina di Pietrasanta. Per cause in fase di accertamento, da parte dei Carabinieri, lo scooter su cui viaggiavano i due ragazzi ha perso il controllo. Entrambi sono stati sbalzati violentemente a terra, riportando gravissime lesioni nell’impatto.

Di quella serata, prima del buio più profondo, resta un’ultima fotografia, scattata da un’amica. I ragazzi posano abbracciati con le espressioni di quell’età: Aimen fa una linguaccia, mentre sul viso di Anthony si allarga un sorriso timido. Quel sorriso che dispensava ovunque, a chiunque. Anche alle 8 di mattina, ai vicini che Anthony incrociava scendendo di corsa le scale della palazzina al quartiere Apuania, dove viveva con la famiglia, prima di andare a lavoro. In una ditta che smonta e rimonta mobili, dov’era entrato presto. Rimboccandosi le maniche subito dopo aver terminato gli studi dell’Iti Galilei.

“Viareggio perde un ragazzo d’oro; educato, rispettoso, accogliente, attento”, così lo descrive Luigi Troiso. Poche ore prima dell’incidente Anthony si era fermato al bar da Luigi per la colazione, scherzando come altre mille volte per alleggerire anche le giornate più faticose. “Lo conosco da quando era un ragazzino – prosegue Troiso –, e l’ho visto diventare un giovane uomo straordinario. Premuroso con i suoi fratelli, presente per gli amici e per la sua famiglia, solido nel lavoro. Era davvero speciale. Non doveva andare così...”.

No, non doveva. E tutto il quartiere dove Anthony è cresciuto – quel Varignano dove i bambini giocano ancora a pallone nelle piazze, dove nessuno è solo, dove resiste un intenso senso di comunità – ha sperato e pregato affinché non andasse così. Pregato e sperato insieme alla comunità dei pescatori, che ha imparato a conoscere Anthony dai racconti della mamma, che lavora sulle banchine del Molo; insieme alla Viareggio Ultras, che il ragazzo frequentava insieme al fratello e all’amico Aimen, e che in queste ore attraverso dei cartelloni esposti nei luoghi simbolo della città ha incoraggiato la battaglia dei due ragazzi. Insieme ad ogni genitore, ogni fratello, ogni amico... che questo dolore lo ha attraversato; o che ha a casa un ragazzo che si affaccia alla vita.

Vita che Anthony ha onorato fino all’ultimo, anche nel gesto che i genitori hanno preso per lui, nel momento più difficile, per incarnare lo spirito generoso del loro primo figlio. Acconsentendo all’espianto degli organi, per l’ultimo immenso di Anthony.

Paolo Di Grazia

Martina Del Chicca