FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Riconversione dell’ex inceneritore: "Ideale farci un polo della musica"

Il concept è dell’architetto Marco Pacini: lancia la proposta al sindaco di Forte che chiedeva una discoteca

L’ex inceneritore del Pollino, chiuso dal 2010 potrebbe diventare Polo della musica

L’ex inceneritore del Pollino, chiuso dal 2010 potrebbe diventare Polo della musica

La proposta è stata lanciata alcuni giorni fa dal sindaco di Forte dei Marmi: perchè un imprenditore non realizza una discoteca in Versilia? Ed ecco che sul tavolo del primo cittadino Bruno Murzi già c’è il concept per la riconversione dell’ex inceneritore del Pollino (chiuso dal 2010) in un maxi polo della musica. A lanciare l’idea di rigenerazione urbana è l’architetto Marco Pacini, presidente del circolo Cultura Pietrasanta e che già ha analizzato le ipotesi di recupero di edifici ed opifici del territorio in una conferenza sull’archeologia industriale. "Quell’impianto – riassume Pacini – è costato ai Comuni del Consorzio Apuo Versiliese 60-80 milioni di euro e non trovo condivisibile abbatterlo, con ulteriori 4 milioni necessari. Anche perchè presenta strutture interessanti. Solo la parte calpestabile è di circa 8mila metri quadrati, oltre al grande lotto di terreno: una dimensione enorme se calcoliamo che il teatro comunale di Pietrasanta è 500 metri quadrati. Tante associazioni, in occasione degli incontri promossi dal comune di Pietrasanta e coordinati dalla società Promopa, hanno chiesto di crearvi un polo musicale con centro direzionale, sale musica, auditorium, negozi e anche una discoteca. Così rispondendo a quanto richiedeva il sindaco di Forte dei Marmi. La superficie è così importante che ci sarebbe spazio anche per allestire un museo dedicato alle lotte che hanno intrapreso i cittadini per la chiusura di Falascaia, visto che il quartiere del Pollino ha pagato un prezzo elevato negli anni e questo deve rimanere nella memoria".

Il progettista ha ben chiari gli step della possibile realizzazione di quello che al momento è un concept (ribattezzato La Fenice proprio perchè risorge dalle ceneri). "L’immobile è già di proprietà dei Comuni che potrebbero trovare un accordo – chiarisce l’architetto Pacini – coinvolgendo anche un imprenditore oppure un’associazione di investitori per scongiurare l’abbattimento dell’inceneritore nella direzione di una sua sublimazione. I collegamenti viari sono ottimi sia dall’Aurelia che dalla Sarzanese e la ricaduta occupazionale sarebbe incredibile con un numero impressionante di posti di lavoro. Tra l’altro i tempi stringono visto che Ersu ad inizio 2026 avrà concluso la bonifica del sito".

Francesca Navari