
Un presidio dei residenti a difesa delle Pioppete, che sono una delle ultime oasi naturali del territorio
Dopo circa sei anni di battaglie e polemiche, la vicenda delle Pioppete è entrata in quella che potrebbe essere la fase decisiva. Le due aziende proprietarie di un vasto terreno all’interno di questa oasi naturale incastonata tra l’Aurelia, via Brenta e via Adda nelle scorse settimane hanno presentato il piano attuativo di edificazione tanto temuto dai residenti della zona, a partire dal comitato costituito nel 2019. Si tratta di una corsa contro il tempo perché il piano, definito conforme al vecchio regolamento urbanistico del 2014, è legato a una variante del 2020 che avrà validità fino a metà settembre 2025.
Le previsioni parlano di una superficie utile lorda di circa 18mila metri quadri in cui le due aziende vogliono costruire capannoni a destinazione industriale, commerciale e artigianale: la prima con tanto di sale espositive, sala convegni e produzione di marmo, l’altra per trattare rifiuti speciali e inerti non pericolosi. Gli uffici del Comune sono al lavoro per la fase istruttoria, necessaria per verificare che sia tutto in regola e ricevere i pareri di tutti gli enti interessati, dall’ufficio lavori pubblici al Genio civile. In caso di via libera, il piano andrà in giunta per l’adozione, poi ci saranno 30 giorni per le osservazioni, la Conferenza paesaggistica Provincia-Regione e infine l’approvazione. Le prescrizioni prevedono anche la messa in sicurezza idraulica, parcheggi pubblici e spazi verdi. Tutto questo dovrà avvenire nel giro di un mese (per lo meno l’adozione): il comitato è già mobilitato.