Versilia, 31 marzo 2023 – La felicità è dipinta sul volto di Dora. E anche su quello di Anna, sua figlia. "Ieri sera alle venti ho potuto dire direttamente a mia madre che può tornare a casa. Era felicissima. Insieme abbiamo vinto una battaglia. Che non è solo nostra, ma anche di tante altre persone". E’ contenta Anna Estdhal, la figlia di Dora, l’ottantenne di Camaiore ricoverata in una Rsa di Aulla.
"Già oggi – ha detto la figlia – possiamo andarla a prendere. Dobbiamo solo organizzare il viaggio con un’ambulanza e tornare insieme a casa. Il fatto che lo possiamo fare noi è importante, perché il viaggio di andata venne organizzato direttamente dall’amministratore di sostegno".
Il ricovero nella Rsa era stato stabilito dal giudice su richiesta proprio dell’amministratore di sostegno. Ma contro la volontà di Dora e di sua figlia Anna. "Finalmente il giudice – dice adesso Anna – ha capito le nostre ragioni. Ha capito che mia madre può essere curata e assistita meglio a casa che non in una Rsa. Dove sua madre Dora aveva detto che avrebbe preferito lasciarsi morire piuttosto che stare lì.
"C’è un’altra cosa – dice ancora Anna Estdhal – che mi riempie di gioia. Il fatto che in questi giorni tante persone mi hanno contattato. Non solo mi hanno dato forza in questi giorni, ma mi hanno fatto anche capire che il mio non è un problema isolato. Sono tante le famiglie che si scontrano con le istituzioni e non sanno come muoversi. Ci sono tante persone anziane che, contro la loro volontà, vengono chiuse in una casa di risposo e tolte dal loro ambiente familiare. E’ una cosa profondamente ingiusta".
Lo scorso anno Dora Piarulli, 80 anni,ha avuto un ictus che ne ha ridotto movimenti e spostamenti. Ma già negli anni precedenti era seguito da un amministratore di sostegno anche perché la sua unica figlia, per motivi di lavoro, si trova spesso all’estero o comunque lontano da Camaiore. Ma questo non le ha impedito di rimanere al fianco della madre e a battersi con lei perché continui a vivere nella sua casa "dove ha tutto per essere assistita al meglio con l’aiuto di una badante e con tutti i dispositivi di cui ha bisogno. Spero solo che l’amministratore di sostegno non torni alla carica con un’altra richiesta di ricovero coatto".
Paolo Di Grazia