
Don Marcello Brunini durante la celebrazione della Messa, nella parrocchia del Varignano, per i suoi cinquant’anni di sacerdozio
Celebrare la messa per chi ha fatto del sacerdozio la sua vita è sempre una grande emozione ed è sempre una grande responsabilità per il messaggio rivolto ai fedeli che ascoltano le parole del sacerdote: ieri alla messa delle 18.30 alla parrocchia della Resurezzione di Nostro Signore al Varignano, il cuore di don Marcello Brunini, ha battuto più forte, perché ha celebrato la messa nella quale ha ricordato il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione da sacerdote, una data importante non solo per la sua storia personale, ma perché si intreccia con la fondazione della parrocchia , che rappresenta da sempre un punto di riferimento per la comunità e per i fedeli, un punto di incontro in un quartiere che conta oltre 12mila anime.
Una festa nella festa: per questa celebrazione è stato scelto un brano del Vangelo di Giovanni che sottolinea il rapporto di affetto tra Gesù e i suoi discepoli: nelle parole di don Marcello Brunini non è mancato il riferimento "dovuto" all’arcivescovo Giuliano Agresti che nel lontano 1975 trasformò in parrocchia la Curatela autonoma della Resurrezione del Varignano. Dopo la messa la parrocchia, da cinque anni è parroco don Luca Andolfi, ha organizzato una cena alla insegna del desiderio di stare insieme e di condividere questo anniversario così importante per la comunità: una cena "solidale" nella quale ogni parrocchiano ha cucinato qualcosa per la comunità che guarda avanti nel ricordo del passato.
M.N.