MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

28 giugno, la notte di San Pietro: il rito della barca (o veliero) che predice amore e fortuna

Basta un uovo e dell'acqua. Cos'è, come si prepara e come interpretare i segni

Barca di San Pietro (Archivio)

Barca di San Pietro (Archivio)

Firenze, 28 giugno 2025 – La sera del 28 giugno, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo, davanzali, cortili e giardini di un’ampia porzione d’Italia e della Toscana si riempiono di caraffe d’acqua limpida che custodiscono un albume d’uovo.

Questo gesto semplice dà vita alla cosiddetta 'Barca di San Pietro', nota anche come 'veliero', usanza radicata soprattutto in Garfagnana e Val di Lima, Valleriana e Galciana. Secondo il folklore, durante questa notte l’apostolo pescatore soffierebbe nel recipiente, trasformando l’albume in sottili vele cristalline che, all’alba del 29 giugno, galleggiano come un minuscolo veliero. In origine, la forma di queste “vele” era un oracolo agricolo: aperte e distese promettevano sole, fortuna e raccolti abbondanti, chiuse e filiformi annunciavano piogge e difficoltà.

Nella Garfagnana ottocentesca, in piena stagione migratoria, un veliero ben formato veniva interpretato come garanzia di traversata sicura verso le Americhe, ma oggi può essere segno di imminenti nozze o di una nuova nascita. Preparare il rituale richiede poche accortezze: si riempie un contenitore di vetro con acqua fredda, vi si lascia scivolare delicatamente l’albume, quindi lo si espone all’aperto per tutta la notte affinché assorba la rugiada. All’aurora, l’albume coagulato disegna vele trasparenti che restano visibili solo fino a mezzogiorno, dissolvendosi poi con il calore. Ecco come si leggono le forme, che hanno innumerevoli interpretazioni: se la forma assomiglia a un uovo ci sarà una gravidanza imminente, mentre se tutto ha preso la forma di una torre allora presto ci sarà un cambiamento di residenza, di casa o nel lavoro. Se invece compaiono delle bollicine, un nuovo amore o addirittura il matrimonio è alle porte. La forma di striature a forma di serpente, indica la presenza di malelingue. Se le vele sembrano spiegate, la stagione sarà bella e col sole, e l'anno promette fortuna e belle sorprese, mentre se sono chiuse vuol dire che non mancheranno le piogge.

La tradizione popolare attribuisce il fenomeno al "soffio benevolo di San Pietro", ma la scienza lo spiega con la forte escursione termica dei primi giorni d’estate: l’aria fresca notturna rapprende parzialmente l’albume, mentre il calore che risale dal suolo al mattino lo solleva, creando strutture filamentose. Così, fra fede, fisica e tradizione contadina, un uovo nell’acqua diventa un piccolo augurio collettivo di buon vento per l’estate che comincia.