
Arturo Artom organizzatore del Cenacolo con Luca Cableri e una porzione di Luna
Una serata decisamente baciata dalla luna. Che è stata l’originalissima protagonista del 427° Cenacolo di Arturo Artom, l’inventore milanese dei salotti culturali che da dieci anni coinvolge nella convivialità personaggi che possono condividere le proprie storie. Nel giardino della sua villa a Roma Imperiale la sorpresa è stata proprio garantita dalla presenza del più incredibile gallerista italiano, l’aretino Luca Cableri, specializzato in dinosauri e meteoriti. "La scoperta dei dinosauri è stata casuale – ha raccontato – ed è avvenuta 15 anni fa negli Usa quando ho visto che in molti scavavano per trovare ossa e un giorno mi mostrarono una testa di Triceratopo in un garage. Lavoravo da Christie’s a Londra e chiesi se interessava. Mi dissero che non era arte. Invece un cliente la vide e la comprò al volo e capii che c’era mercato. I prezzi? Da qualche centinaio di euro fino a 70-100 milioni per uno scheletro intero di T-Rex. Poi ho esplorato il deserto del Sahara e ho scoperto che si verificano cadute di meteoriti con appassionati collezionisti di pezzi particolari di Luna e di Marte". Durante la serata, condotta dall’istrionico Artom, a conquistare una standing ovation la principessa Elettra Marconi (accompagnata dal figlio Guglielmo Giovanelli) che ha raccontato come papà Guglielmo Marconi già fosse particolarmente interessato all’astrologia, con grande curiosità per Marte. Nutrito il parterre di personaggi del mondo delle pubbliche relazioni, della cultura, dell’imprenditoria e dello spettacolo. Non sono mancati l’artista Marco Nereo Rotelli, il talent scout Alex Pacifico, l’architetto Tiziano Lera, Matteo Stefanini esperto di intelligenza artificiale, il commercialista Maurizio Mancianti, il presidente del Circolo culturale Filippo Mazzei Massimo Balzi, lo storico Domenico Savini, la principessa Maria Pia Ruspoli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il volto Tg 1 Sonia Sarno, il magistrato Bianca Bellucci e il re dei pr Gianni Mercatali.
Francesca Navari