
Il prefetto della Spezia Andrea Cantadori ha presenziato insieme al sindaco Alessandro Silvestri alla recente inaugurazione del nuovo museo archeologico di Luni (foto Pasquali)
Gli investimenti e la programmazione gli ultimi anni sicuramente hanno hanno cambiato volto e il passo dell’area archelogica. Dalla passerella di collegamento dall’autostrada, al rilancio dell’anfiteatro fino all’apertura della nuova sezione museale del Parco archeologico di Luni il lavoro sta portando i frutti attesi. Ma c’è un passaggio ulteriore per contribuire alla promozione di Luni. Tanti importanti reperti di Luni si trovano in alcuni musei d’Italia: dagli Uffizi, all’Accademia di Carrara, Genova, Spezia fino a Torino. Una parte agli Uffizi, dove pare che si starebbe approntando una stanza dedicata ai reperti dei Luni, un’altra nel museo civico spezzino e a Genova. A Carrara è custodita una meravigliosa statua mentre nel capoluogo piemonte si trova il trono degli Alessandri che costituisce un capolavoro altissimo di scultura marmorea. Naturalmente è impossibile riportare a casa i tesori, come qualcuno vorrebbe, essendo di fatto stati acquistati in passato di proprietà.
Ma l’idea lanciata dal sindaco Alessandro Silvestri è quella di far leva proprio su questi tesori lontani per valorizzare la loro base di partenza. "Il sogno oppure la provocazione – spiega il sindaco – sarebbe quello di chiedere il ritorno a casa di tutti i reperti lunensi. Ma questa opzione, oltre che di difficile se non impossibile realizzazione potrebbe anche non essere quella ottimale per la valorizzazione della zona archeologica. L’esposizione nei famosi i musei ove sono custoditi costituirebbero infatti un’eccezionale veicolo pubblicitario per i milioni di persone che annualmente li visitano. Noi abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per creare una sinergia con tutti gli enti per promuovere un pacchetto turistico che contribuisca a dare valore a tutto il nostro territorio ed anche alla zona archeologica di Luni".
E così l’idea potrebbe essere, semplicemente, l’installazione promozionale di banner e indicazioni. "Ai musei che possiedono reperti di Luni – conclude Silvestri – chiediamo di esporli proprio per essere autorevoli testimonianza della zona da cui provengono e delle meraviglie che si possono ancora scoprire visitando questo sito. Un prestigioso invito a visitare Luni, garantirebbe una ricaduta difficilmente raggiungibile con qualsiasi altro veicolo pubblicitario".
Massimo Merluzzi