DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Ex Salesiani, battaglia sull’Imu. Il Comune chiede 300mila euro

I contenziosi riguardano il periodo 2012-2018. Ma la proprietà sostiene di dover versare solo la metà degli importi

L’istituto è in disuso da almeno 25 anni

L’istituto è in disuso da almeno 25 anni

Calcolare la cifra esatta non è semplice perché entrano in gioco gli interessi e altri elementi, ma la battaglia giudiziaria tra il Comune e la società "Borgo Versiliano", proprietaria degli ex Salesiani, ruota attorno a circa 300mila euro che l’ente sostiene di dover ancora ricevere. Il campo è quello dei tributi, ossia cartelle Imu che vanno dal 2012 al 2018, tanto che in sede di commissione tributaria ci sono già state diverse sentenze di primo e secondo grado, quasi tutte favorevoli al Comune. Ma secondo la società gli avvisi di accertamento costituirebbero un "indebito arricchimento" in quanto, secondo loro, essendo l’immobile inagibile hanno diritto a una riduzione del 50% in base a un’apposita normativa.

Fatto sta che il Comune, difeso dal proprio avvocato Marco Orzalesi, ha impugnato tutte le annualità in questione. Per il 2012, 2013 e 2014 è stata fatta una causa unica: il giudice ha dato ragione al Comune sia in primo grado (commissione tributaria provinciale) che in secondo grado (commissione tributaria regionale) e ora manca il terzo grado in Cassazione. Anche per il 2015 il Comune ha vinto in primo e secondo grado, sostenendo che "Borgo Versiliano" deve ancora 58mila euro all’ente oltre ai 41mila già versati. Per il 2016 invece l’ha spuntata "Borgo Versiliano" e il Comune ha impugnato la sentenza. Per l’Imu 2017 il giudice ha dato ragione al Comune in primo grado e per il 2018 il Comune ha vinto in primo grado ma la Corte tributaria di Firenze ha concesso la sospensiva a "Borgo Versiliano" ritenendo, in via preliminare, che l’appello sia fondato. Secondo l’avvocato Ilaria Giannecchini, legale della società (è subentrata a maggio a Irene Avanzini), le pretese del Comune sono "infondate" e le sentenze si basano "su un’erronea lettura del dato storico e normativo".

Daniele Masseglia