
Il Comune di Passignano sul Trasimeno è chiamato a risarcire a Vincent Rameschi: lo ha deciso il Tar
Trentatré mila euro, più altri duemila euro per le spese di giudizio. E’ quanto il Comune di Passignano sul Trasimeno è chiamato a risarcire a Vincent Rameschi, titolare dell’azienda che ha chiesto i danni causati alla propria attività dall’esistenza del "capannone della discordia". Ha deciso il Tar che la lunga vicenda –più di vent’anni di battaglie legali – si chiuderà dunque con circa trentacinquemila euro a favore del privato la cui azione nel tempo ha determinato anche la decisione del Consiglio di Stato dello scorso febbraio, con cui proprio quel capannone dovrebbe essere abbattuto.
Una pietra tombale sulla vicenda ha infatti stabilito che quel fabbricato- in cui ha sede l’officina Eurocar – è stato costruito in base a un’autorizzazione del Comune poi ritirata dallo stesso Ente e questo – per la legge - non differisce da un edificio del tutto abusivo. Per l’effetto di questa decisione ora il Tar ha dovuto riconoscere anche il titolo del danno complessivamente sofferto dalla parte ricorrente per il periodo che va dal secondo semestre 2017 al 2019 non quantificandolo però secondo i calcoli del ricorrente che ammontavano a più di 800 mila euro.
Il Tar ha rigettato le tesi difensive del Comune, secondo cui la perdita di fatturato di Rameschi Auto sarebbe dipesa da fattori gestionali interni o da autorizzazioni diverse da quella edilizia e legate all’attività praticata negli esercizi.
La giustizia amministrativa ha però descritto come "inconfutabile" e "inescusabile" l’errore dell’amministrazione, sottolineando che al momento del rilascio del permesso del 2017 era già chiaro, in via definitiva, che il capannone non poteva essere sanato. I giudici hanno anche ricordato che la Corte dei Conti, con sentenza del novembre 2023, aveva individuato il dolo nella condotta del dirigente comunale che aveva "perseverato" nel legittimare il capannone nonostante i ripetuti pronunciamenti contrari della giustizia amministrativa.
La sentenza è stata trasmessa alla Procura regionale della Corte dei conti per eventuali ulteriori valutazioni. Nel frattempo a poco sono servite centinaia e centinaia firme, raccolte a Passignano sul Trasimeno, contro l’abbattimento del capannone di Via Valle Romana.