MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Aveva appena 20 anni, Emma non ce l’ha fatta. Un’agonia di 70 giorni

Dopo l’incidente in via dei Pescatori, il 4 luglio, era ricoverata a Cisanello. Con una complessa operazione i medici hanno provato a salvarle la vita. Ha lottato come una guerriera

Emma Genovali

Emma Genovali

Viareggio, 17 settembre 2023 – «Emma ha trovato il suo sole. E l’ha raggiunto, lasciandoci". Proprio quando il cielo, ieri, si è annuvolato, Emma Genovali si è spenta nel reparto di rianimazione di Cisanello.

A mezzogiorno si sono infrante tutte le fragili speranze che, sorrette dai pensieri e dalle preghiere di un città intera, hanno accompagnato la lotta di questa ragazza, appena ventenne, dagli occhi profondi come i suoi sogni. Esile e fiera, come lo sono i fiori di campo.

“Girasole“ ; è così che la zia Vania chiamava Emma. Per la sua capacità di trovare la luce nel buio, di guardare verso il sole e lasciarsi abbagliare. Emma lo ha fatto sempre, "imparando da sola a girare le mancanze e le difficoltà a suo favore", e lo ha fatto anche in questi due mesi e mezzo dal letto di un ospedale.

Ha cercato il sole, nella notte che ha avvolto la sua vita da quella mattina del 4 luglio. Quando stretta al suo Leonardo – abbracciati su quella bicicletta elettrica carica di asciugamani e felicità – nella strada verso il mare, insieme, sono rimasti coinvolti in un incidente stradale.

Avvenuto lungo la via dei Pescatori, in Darsena. Si erano incontrati un anno prima, legati dal sentimento più forte del mondo: l’amore. Così puro da rendere speciale ogni istante: una passeggiata sulla battima, una bacio tra i coriandoli, un tramonto sugli scogli...

Leonardo Brown, 21 anni, si è spento ad una settimana dopo quel tragico schianto. E con il suo immenso dono ha dato una nuova speranza ad altre vite a lui sconosciute. "Leo vive" scrivono gli amici pensando e ripensando a lui.

Emma, invece, è stata subito sottoposta ad un complesso intervento chirurgico, e in questi mesi ha lottato con tutte le sue forze per superare le complicazioni che ha incontrato su questo cammino troppo in salita. Lo ha fatto, da "piccola guerriera" come la incoraggiava il suo papà, con la stessa ostinazione con cui Emma ha coltivato sogni e passioni.

La musica , che l’ha accompagnata da piccola e poi sui banchi dell’istituto Passaglia di Lucca, è stata forse la più grande. È diventata compagna di vita, strumento per superare le timidezze e trasformarle in emozioni. E poi il nuoto, praticato con disciplina e sportività; l’esperienza di studio e di lavoro in Germania, per aprirsi al mondo e imparare a conoscerlo. Il lavoro in pizzeria, di nuovo nella sua Viareggio, per raggiungere l’indipendenza. Per Emma non erano mai sfide, ma opportunità.

Ed è con questo spirito che i genitori, mamma Ilaria e papà Giuseppe, hanno visto la loro bambina diventare una giovane donna. E così l’hanno amata, ed incoraggiata, lasciandola libera di cercare il suo sole. Di splendere. Di partire, di tornare, di sperimentare, di soffrire, per le piccole delusioni, e tornare a sorridere, puntando sempre verso la luce. E anche di innamorarsi...

Nonostante il dolore, per una tragedia ancora difficile da ricostruire ed impossibile da accettare, nelle parole dei familiari di Emma Genovali c’è solo amore. E nient’altro. Emma era "così bella che – hanno scritto nel giorno più buio – il sole l’ha tenuta con sé, per illuminare ancora, ogni giorno, le nostre vite". E là, dove la luce avvolge tutto, Emma splende ancora abbracciata al suo Leo.