Leonardo Brown, il ricordo struggente delle prof: "Dici il suo nome e arriva il sole”

Il ritratto del 20enne morto nell’incidente a Viareggio dipinto da chi lo ha seguito dai banchi di scuola fino alla carriera politica

Leonardo Brown

Leonardo Brown

Viareggio, 13 luglio 2023 – Era facile volere bene a Leonardo Brown. Merito della sua indole, che lo faceva apprezzare anche al di fuori della cerchia dei coetanei, come dimostrano i tanti messaggi carichi di affetto che arrivano da chi lo ha conosciuto.

“Dici Leonardo Brown e arriva il sole – il dolcissimo ricordo di Eleonora Prayer , professoressa e nostra collaboratrice, che spesso proprio con lui ha affrontato i vari temi del mondo della scuola –; basta conoscerlo e parlarci per capire di che pasta è fatto Leonardo. Arriva così forte il calore e la sua voglia di vivere e di esserci sempre. Per se stesso e anche per gli altri. Dici Leonardo e ti si apre un mondo, quello dell’umiltà, della serenità, della gioia e dell’essere sempre presente. Ho avuto la fortuna di conoscere Leonardo come giornalista, durante le elezioni amministrative a Viareggio e, da lì in poi, non ci siamo mai persi: ti ho rotto le scatole per mille articoli, interviste, servizi sul giornale, televisivi ed anche reportage per il vescovo. Poi c’è stata anche da raccontare la maturità... E tu eri sempre presente. Non hai mai detto di no. Ma anche quando non eri tu il protagonista e ti ho chiesto pareri o consigli, sei sempre stato il primo a dirmi chi chiamare al Carducci, la tua scuola. Dici Leonardo Brown e arriva l’onestà, la sincerità. Quella chiarezza di chi è pulito veramente. Dentro e fuori. Leonardo Brown era così, bello e dolcissimo, intelligente e disponibile, un amico sincero, uno studente modello, un mister esemplare e, indubbiamente, un figlio che tutte le mamme del mondo vorrebbero avere. Dici Leonardo Brown e arriva il sole. Un abbraccio caro Leo, con tutto il cuore, ma soprattutto abbraccio tua mamma Manuela".

C’è chi lo ha conosciuto ancora più giovane, sui banchi di scuola. Al Carducci, nel corpo insegnanti della sua classe del liceo linguistico, ha avuto come docente di spagnolo Giulia Setti . Che commuove nel descrivere un cammino che si è spezzato improvvisamente, proprio mentre stava imboccando la direzione della sua vita. "Ho perso un alunno – scrive –; una di quelle personcine che vedi crescere davanti a tuoi occhi, giorno dopo giorno, mese dopo mese. E anche se entrano e restano nella tua quotidianità per un solo anno, in realtà non vanno mai via. Eh sì, perché sui banchi si passano ore a parlare del futuro, della scelta dell’università, ci si “imparanoia” e ci si spaventa davanti a quel salto nel buio che è la vita dopo il liceo. Però si ha anche tanta voglia di vedere cosa c’è, di “diventare grandi” davvero. E da insegnante continui a seguirli da lontano, curiosa di sapere come si svilupperanno i loro cammini. Avrei voluto un cammino diverso per te, Leonardo. Avrei voluto vederti raggiungere gli obiettivi che ti eri prefissato, avrei voluto vederti felice, tu adulto e io vecchietta, a ricordare quella discussione che facemmo in classe in quel lontanissimo 2021, su cui abbiamo scherzato a tutte le cene di classe che abbiamo fatto in questi anni".