
Le dimissioni di Massimiliano Pezzini dalla carica di presidente della Lega dei bagnini, nata con lo scopo di migliorare le condizioni e la qualità dei lavoratori in spiaggia
Con la voce dispiaciuta e insieme orgogliosa di chi sa di aver fatto quel che poteva, e soprattutto doveva, per sé ma soprattutto per gli altri. Con le parole di chi, nonostante l’impegno, comprende, con rammarico, che è il momento di lasciare andare. Con gli occhi di chi, fiero di ciò che è stato, rimane fiducioso nel futuro. Così, Massimiliano Pezzini, ha annunciato le dimissioni dalla carica di presidente dell’associazione Lega bagnini della Versilia, nata, dai bagnini stessi, per cercare di migliorare la qualità del lavoro, "renderlo meglio pagato più sicuro, più professionale". Come è stato fatto, su spinta stessa di Pezzini, con il rinnovo, dopo l’ultimo avvenuto dodici anni fa, del contratto, ottenendo una paga più alta, e con l’aumento e il prolungamento del periodo di sorveglianza.
Una scelta, quella di Pezzini, arrivata dopo questi traguardi, e anche dopo l’annullamento dell’evento a causa della mancanza dei permessi negati dagli uffici del Comune, che si sarebbe dovuto tenere il 25 luglio in occasione della giornata mondiale del salvataggio in mare, dovuta non solo ad attriti esterni, ma anche interni, dalla scarsa partecipazione a visioni politiche differenti, e visioni, diverse, anche sugli scopi e le necessità dell’associazione.
"Molti bagnini sono stati scontenti del rinnovo ottenuto e della sorveglianza prolungata - racconta Pezzini sostituito dal vicepresidente Mario Zeta ma, fino a ipotetiche elezioni indette dal direttivo, presente per le questioni burocratiche - Ma tutto quello che abbiamo fatto è stato fatto, oltre che per regolarizzare, in vista del domani, della Bolkestein e di un modo diverso di lavorare. Spero che quest’associazione vada avanti e qualcuno abbia il coraggio di prenderla in carico, con una suddivisione equa del lavoro".