Milano – Un gesto vandalico ha colpito questa mattina uno dei simboli artistici più significativi dell’estate milanese. La grande balena in cartapesta azzurra di Jacopo Allegrucci, esposta davanti alla Triennale di Milano, è stata data alle fiamme all’alba di lunedì 14 luglio da un piromane che è stato immediatamente catturato e poi arrestato dalle forze dell’ordine: prima di lasciarsi portare in auto ha proferito frasi sconnesse. L’ipotesi di reato è incendio doloso.

L’arresto per incendio doloso
L’intervento dei vigili del fuoco è scattato intorno alle 6 del mattino per spegnere il rogo, “sicuramente di natura dolosa” secondo quanto riferito dai pompieri. La polizia di Stato ha avviato immediatamente le indagini e ha fermato il presunto responsabile dell’incendio, individuato a poca distanza dal luogo dell’attentato. Il presunto piromane è un egiziano di 33 anni, senza fissa dimora e senza documenti. Ad accorgersi del rogo sono stati alcuni passanti che hanno subito segnalato al 112. Sul posto è arrivata una Volante del commissariato Sempione. I cittadini presenti hanno indicato l'uomo che si stava allontanando. Sono ignote al momento le ragioni del gesto: non si esclude alcuna pista e si sta verificando anche se il soggetto fosse sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Il 33enne, al momento dell’arresto, ha detto solo frasi sconnesse.
L’opera distrutta
L’opera distrutta faceva parte della serie “La fragilità del futuro”, una collezione di animali in cartapesta realizzati dall’artista Jacopo Allegrucci, noto anche come maestro dei Carri di Viareggio. L’installazione, inaugurata il 13 maggio scorso per la 24a Esposizione internazionale, aveva l’obiettivo di esprimere “una riflessione urgente sulla fragilità della nostra realtà ecologica e sulle disuguaglianze che segnano la nostra relazione con il mondo naturale”.
Il progetto artistico aveva un significato particolarmente simbolico. Come spiegato sul sito della Triennale, “le opere di Allegrucci, che traggono spunto dal processo di deperimento dei materiali, rappresentano un potente simbolo delle fratture ambientali e sociali che minacciano l’equilibrio della Terra”. L’artista, “riproducendo alcune specie animali a rischio di estinzione, crea un parallelismo con la condizione fragile e temporanea della materia che le costituisce”.

La scelta del materiale
La scelta della cartapesta non era casuale: “La cartapesta, materiale riciclabile per eccellenza, diventa così simbolo di vulnerabilità e deperimento destinato a subire i segni del tempo, soprattutto quando esposto direttamente agli agenti atmosferici”. Le “sculture monumentali – una balena, un elefante, una giraffa e un ippopotamo – simbolo della grandezza di ciò che rischia di scomparire, si alternano di fronte a Triennale”. La distruzione della balena assume un significato tragico e quasi ironico: l’opera che rappresentava la fragilità delle specie in via di estinzione è stata essa stessa vittima di un gesto distruttivo che ne ha anticipato la scomparsa.