
Secondo le associazioni di categoria la causa sarebbe dovuta ai rincari generali "Il prezzo dell’ombrellone fermo da due anni. Aumentato tutto il resto".
di Gaia ParriniVERSILIAUna stagione del last minute, del mordi e fuggi, di abbonamenti estivi e di spiagge, nonostante questi ultimi, semideserte nei giorni infrasettimanali. Una stagione, nonostante la presenza di prenotazioni, per lo più straniere, che sembra, nelle zone del Tirreno, dover ancora iniziare del tutto. Con, tuttavia, la speranza, ormai tutta riservata al mese di agosto, sempre stato caldo, di temperature ma anche di afflusso turistico per la zona che si avvicina al giro di boa di Ferragosto, che gli stabilimenti balneari riservano. Una speranza che, ancora, ad agosto, nonostante i buoni inizi di giugno che, al bel tempo ha unito l’arrivo di turisti e forestieri, sembra essersi rivelata vana, con un calo di presenze tra gli ombrelloni e la battigia, dovuta, forse, alla crisi economica generale e a un nuovo modo di rapportarsi, scegliere e investire sulle proprie vacanze. Una situazione di difficoltà che, però, in molti, attribuiscono a un rincaro proprio degli stessi stabilimenti: un’accusa, l’ennesima, dal punto di vista di chi, come i balneari che in spiaggia lavorano da anni, infondata e gratuita. Perché, dal litorale che abbraccia Viareggio fino a Forte dei Marmi, i prezzi proposti a forestieri, come a clienti abituali, che decidono di trascorrere le proprie vacanze estive negli stabilimenti balneari che tratteggiano la costa, sembrano essere in linea con gli anni precedenti, a eccezione di leggeri aumenti, in proporzione, però, all’aggiunta o al perfezionamento di servizi a disposizione degli avventori dei “bagni“.
"Il prezzo va sempre rapportato al servizio: se trovi gli stessi servizi degli anni scorsi con il 10 % in più di aumento è un conto, ma non è la nostra situazione – commenta Tommaso Magnani, presidente dei balneari di Viareggio - Siamo molto attenti sulle tariffe, anche perché abbiamo un turismo di famiglie e non possiamo permetterci di aumentare i prezzi casualmente. Viareggio, inoltre, rispetto ad altre mete con prezzi blasonati, ha tutto, con 130 stabilimenti dove puoi trovare la tenda in condivisione per ragazzi, ombrelloni last minute low cost e stabilimenti più dotati, con ristorante, palestra e idromassaggio, che aumentano il prezzo. Ma non esiste un rincaro delle spiagge, esiste, piuttosto, un rincaro in tutta la filiera economica, dai parcheggi alla benzina, dagli hotel alla ristorazione. E non sono le spiagge a determinare il prezzo finale".
Un rincaro, come afferma Magnani, in linea d’accordo con altrettanti presidenti dei balneari, dovuto piuttosto a un aumento generale del costo della vita, in ogni ambito. "Nessuno racconta di quanto siano aumentati la benzina, i trasporti, i parcheggi e le autostrade. Tutto un costo che serve per venire al mare, ma in cui l’ombrellone ha un prezzo di 35 euro, rispetto al centinaio totale – commenta Marco Daddio, in rappresentanza del’associazione dei balneari di Lido di Camaiore –. La nostra situazione è legata alla stessa crisi delle famiglie, per cui tutte le spese sono troppo alte. Ma sulle spiagge, per esempio, l’ombrellone costa uguale a due anni fa. Il problema è che adesso tutto ha avuto un aumento e invece gli stipendi sono sempre gli stessi". "L’andamento dei prezzi, specialmente sulla spiaggia, da un paio di anni sono rimasti stabili, forse con piccoli aumenti ma dovuti a servizi che lo stabilimento offre in più, per esempio il servizio teli o accappatoi nelle cabine: piccole cose che si contano sulle dita, e non di tutti gli stabilimenti – racconta Francesco Verona dei balneari di Marina di Pietrasanta –. Sembra che i colpevoli siano sempre i balneari, che le persone non vengano più al mare per un nostro errore, ma è un contrasto generale. Si sente inoltre parlare di tende a 1200 euro, ma sono casi isolati: di 107 bagni ce ne sono quattro di questo tipo, e gli altri sono accessibili secondo i bisogni e le possibilità, con ombrellone e lettino a 30 euro".
Un cambiamento che sembra toccare, più di tutto, la modalità con cui gli italiani, e i clienti dei bagni, decidono di trascorrere le proprie vacanze. "Tanti clienti stagionali, nonostante prendano cabina per tutta l’estate, decidono di trascorrere le vacanze altrove, lasciando vuota dunque la spiaggia e, di conseguenza, sulle attività dell’interno città - conclude Verona - È una situazione che può cambiare da anno ad anno, come è stato dal Covid fino a ora. E se dovesse cambiare, dal 2027 in poi, con le gare di concessioni, cambieranno davvero i prezzi con le nuove società e multinazionali che prenderanno in gestioni gli stabilimenti balneari, come si vede già da alcuni bagni che hanno venduto e in cui i prezzi sono lievitati".