Ci sono voluti la bellezza di 20 anni per porre fine a una lunga vicenda giudiziaria e scongiurare un "salasso" da 500mila euro per le casse comunali. Era questa infatti la somma chiesta come risarcimento danni dalla "Edilsud", ditta a cui nel luglio 2004 fu assegnato l’incarico di realizzare la nuova palestra "Paolo Tommasi" al quartiere Africa ma che venne poi esclusa per "grave inadempimento", come recitano le carte della sentenza della Corte di Cassazione. Il giudice, sia in primo che in secondo grado, ha dato ragione al Comune, difeso dall’avvocato dell’ente Marco Orzalesi. Vicenda che non è ancora finita, visto che in terzo grado la Cassazione ha accolto un punto sollevato dalla ditta rimettendo la decisione finale alla Corte d’appello.
Erano due, in realtà, i contenziosi scoppiati nel 2005 in seguito alla risoluzione del contratto d’appalto da parte del Comune, con la "Edilsud" che chiese al Tribunale di Lucca sia la condanna dell’ente al risarcimento dei danni, pari a quasi 370mila euro, sia il pagamento del saldo del corrispettivo di circa 140mila euro in base allo stato di avanzamento dei lavori all’epoca della risoluzione del contratto. Ma già in primo grado il Comune ha incassato la prima vittoria, dimostrando di non essere stato inadempiente come sosteneva la "Edilsud". Analogo verdetto è arrivato in secondo grado alla Corte d’appello di Firenze, con la ditta che è andata avanti in Cassazione avanzando una decina di punti di cui, come detto, ne è stato accolto solo uno. "Riguarda le somme legate all’eccezione fatta dal Comune, perché non sono state quantificate – spiega Orzalesi – oltre alle spese di giudizio del terzo grado. Ci aspettiamo che la Corte d’appello confermi la somma indicata dal Comune e condanni la ’Edilsud’ alle spese sia del giudizio in Cassazione sia di quello nuovo alla Corte d’appello".