REDAZIONE FIRENZE

Lavori all’ex Meccanotessile. Guerra tra Comune e ditta

In settimana Palazzo Vecchio rescinderà il contratto e convocherà l’impresa. Ma l’azienda non ci sta e chiede un risarcimento danni da 342mila euro.

Il blitz della Municipale nell’ex Meccanotessile per mettere in sicurezza la struttura

Il blitz della Municipale nell’ex Meccanotessile per mettere in sicurezza la struttura

Dopo mesi di solleciti andati a vuoto, Palazzo Vecchio è pronto a dire basta. In settimana verrà ufficializzata la rescissione del contratto con la società incaricata della realizzazione della ludoteca e del centro giovani nell’area dell’ex Meccanotessile, progetto atteso da anni nel cuore del Quartiere 5. I lavori, che avrebbero dovuto procedere spediti dopo l’assegnazione del bando da 1,4 milioni di euro (incrementato successivamente di altri 170 mila euro), si sono invece arenati per motivi di sicurezza e igienico-sanitari denunciati dall’impresa. Ma nonostante le ripetute richieste da parte dell’amministrazione comunale, la ditta non ha mai ripreso realmente gli interventi per una serie di motivi contenuti in una lettar di contestazione.

Ora il Comune, su impulso dell’assessore al Patrimonio Dario Danti, convocherà l’impresa per la firma della contabilità finale, passaggio necessario per chiudere ufficialmente la partita. Ma intanto negli uffici si è già avviata una corsa contro il tempo: è partita la ricognizione tra le aziende in graduatoria per verificare chi sia pronto a subentrare e portare a termine l’opera. La società uscente però non ci sta. Attraverso un documento dettagliato in dieci punti, contesta la decisione dell’amministrazione, accusando Palazzo Vecchio di non aver rispettato diversi impegni contrattuali. E chiede un risarcimento di 342mila euro per i danni subiti. Una cifra che potrebbe aprire un nuovo fronte legale in una vicenda che, invece di riqualificare un’area strategica della città, rischia ora di trasformarsi in un nuovo caso giudiziario.

Per il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Matteo Chelli, che porterà il caso nel Salone de’ Dugento, "dopo che i lavori per la ludoteca e il centro giovani si sono fermati, dopo che sono aumentati i costi di 170mila euro, la strada intrapresa dall’amministrazione è quella di rescindere il contratto con l’appaltatore in essere, giudicato non più idoneo. Siamo sicuri che rallentando ulteriormente la procedura e esponendosi ad un alto rischio di contenzioni sia la strada giusta? Quale altro operatore, infatti, potrà subentrare se non ci sono le condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie ottimali per poter lavorare adeguatamente? L’amministrazione non può lavarsene le mani così. Anche perché i cittadini continuano ad attendere risposte, come ormai da decenni a questa parte".

Al meloniano però risponde, in punta di diritto proprio l’assessore Danti che rivendica "con orgoglio" la decisione presa. "Abbiamo agito con tempestività e fermezza per tutelare l’interesse pubblico e garantire la prosecuzione di un progetto fondamentale per la nostra comunità. Chi amministra il denaro pubblico deve controllare con la massima attenzione l’avanzamento dei lavori, consapevole dell’importanza strategica di ogni investimento che si fa con i soldi dei cittadini". "In questi mesi – ha ricordato l’assessore – l’amministrazione comunale ha vigilato sull’operato dell’impresa: lo scorso 14 aprile abbiamo intimato alla ditta che i lavori dovevano riprendere il 22 aprile. Ma così non è stato e per questo motivo abbiamo inviato una nuova intimazione ultimativa. Alla fine, com’era suo dovere, è stata fatto questa scelta, nel rispetto del codice dei contratti pubblici e del contratto di appalto, a tutela della città e dei cittadini".

Antonio Passanese