REDAZIONE FIRENZE

Attrezzi senza sistemi di sicurezza. Beccate e sanzionate due aziende

Finita nei guai una ditta di Scandicci che produce metalleria per accessori di pelletteria. Rimossi i dispositivi a protezione delle mani e contro le schegge per velocizzare la produzione.

Controlli dei carabinieri in due ditte del settore della moda, una a Scandicci e l’altra nell’Empolese, sanzionate per le violazioni alle norme di sicurezza

Controlli dei carabinieri in due ditte del settore della moda, una a Scandicci e l’altra nell’Empolese, sanzionate per le violazioni alle norme di sicurezza

Avevano rimosso le protezioni alle macchine per velocizzare la produzione. Un episodio che, inevitabilmente, fa tornare alla mente la vicenda di Luana d’Orazio, la ragazza uccisa da un incidente sul lavoro a Prato in una ditta tessile proprio per la rimozione dei dispositivi di sicurezza dai macchinari. Il fatto è successo in una ditta di Scandicci, finita al centro di controlli del nucleo carabinieri dell’ispettorato di Firenze.

Con l’impresa scandiccese, che si occupa di produrre metalleria per accessori di pelletteria, è stata sanzionata anche un’azienda nell’empolese. Il controllo è stato fatto dai carabinieri nell’ambito di servizi mirati a verificare il rispetto delle norme sul lavoro e sulla sicurezza. Alla ditta scandiccese, gestita da una cittadina bengalese, è seguita l’altra empolese, gestita da cittadina cinese che si occupa della confezione di capi d’abbigliamento.

I militari sono entrati nelle ditte e hanno riscontrato in entrambe che erano stati rimossi alcuni sistemi di sicurezza dalle attrezzature utilizzate nelle lavorazioni: in una mancava la protezione salva dito di alcune macchine cucitrici, nell’altra, invece, quella contro le schegge che scaturiscono dalle lavorazioni con trapano a colonna; il tutto per velocizzare le operazioni e massimizzare la produzione – esponendo a rischio sicurezza i lavoratori. Secondo quanto riscontrato dai militari l’azienda non avrebbe neanche predisposto il documento di valutazione del rischio aziendale, in più un lavoratore di nazionalità bengalese, benché risultato essere assunto, è stato ritenuto irregolare in quanto privo della prevista formazione.

Nella ditta dell’empolese invece sono state trovate altre violazioni sulla sicurezza riguardanti la non conformità di alcuni locali presenti nel laboratorio, nel caso specifico cucina e bagno, che erano igienicamente carenti.

Per tutte e due le aziende, i carabinieri del nucleo fiorentino hanno emesso le prescrizioni obbligatorie e bloccato l’utilizzo delle attrezzature oggetto di violazioni in attesa che i titolari si mettano in regola. Una situazione piuttosto complicata, quella del comparto della pelletteria, dove non mancano le difficoltà legate alla crisi e dove le forze dell’ordine devono lavorare anche per rimediare ai problemi di illegalità diffusa che riguardano soprattutto le aziende più piccole.

Fabrizio Morviducci