DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

La rivolta dei bagnini contro il vecchio patino di salvataggio: “Obsoleti, servono le moto d’acqua”

Appello da Tonfano per tutta la costa. “Saremo i primi ad utilizzarli in Versilia”. Critiche al calendario della sorveglianza: “Ora lavoriamo nel deserto, assurdo”

Da sinistra Stefano Federigi e Luca Ceccarelli (bagno Adua), Mounir Hanani (Primavera) e Riccardo Sarti (Desy)

Da sinistra Stefano Federigi e Luca Ceccarelli (bagno Adua), Mounir Hanani (Primavera) e Riccardo Sarti (Desy)

Marina di Pietrasanta (Lucca), 18 settembre 2025 – Spalancano le braccia mentre mostrano ombrelloni e tende ancora al loro posto ma con nessuno che stia prendendo il sole. “L’ordinanza della Capitaneria di porto ci obbliga a fare sorveglianza fino al 21 settembre, ma ora c’è il deserto: è assurdo”. E annunciano l’intenzione di chiedere il brevetto per utilizzare le moto d’acqua al posto dei patini, iniziativa che finora non ha precedenti in Versilia, chiedendo però un supporto all’associazione balneari e alla stessa Capitaneria per rendere l’iter meno costoso e gravoso. È un gruppo di bagnini di Tonfano a far partire una mobilitazione che potrebbe contagiare il resto della costa. Luca Ceccarelli e Stefano Federigi del bagno “Adua”, Mounir Hanani del “Primavera” e Riccardo Sarti del “Desy” hanno unito infatti le forze con l’obiettivo di dare uno scossone alla categoria.

“A Marina di Massa alcuni stabilimenti usano le moto d’acqua da almeno vent’anni – spiegano – mentre in Versilia dipendiamo ancora da mezzi ormai obsoleti come i patini, che rendono il salvataggio molto faticoso quando il mare è particolarmente mosso. Ci siamo informati: per dotarsi della moto bisogna prendere la patente nautica, che costa però 700 euro, più il corso di soccorso in mare. È vero che la moto è facoltativa, ma in Versilia non ce l’ha ancora nessuno e vogliamo essere i primi a farlo. Per questo abbiamo deciso di iscriverci, a spese nostre. L’unica cosa che chiediamo è una deroga per non dover far la patente nautica, ma solo quella per il salvataggio, che costa la metà. Porterebbe beneficio al servizio”.

A proposito di servizio, il nuovo calendario istituito la scorsa primavera dalla Capitaneria – sorveglianza obbligatoria dal 17 maggio al 21 settembre e non più dal 15 giugno al 15 settembre come avveniva prima – viene considerato penalizzante e costoso. “Il vecchio calendario era più logico e seguiva il naturale flusso dei clienti – concludono i quattro bagnini – mentre ora dobbiamo stare in spiaggia a girarci i pollici visto che non c’è nessuno. È anche una spesa in più per i concessionari, costretti a maggio ad assumere altre persone per mettere a posto il bagno visto noi dobbiamo stare per forza a riva. Non ha senso neppure il nuovo orario dalle 9,30 alle 18,30, anziché il più ragionale 9-19. Il calendario e gli orari dovrebbero diventare facoltativi e non obbligatori”.