
Una decina i giovani hanno inseguito e picchiato le vittime, entrambe originarie del Marocco. Ad interrompere il pestaggio gli agenti di una volante della polizia, che ora indaga sull’episodio. .
Erano seduti sul muretto della Zattera, il punto di informazioni turistiche che non informa più ormai da tempo. Sulla Passeggiata, a due passi dal Molo. Entrambi poco più che ventenni, originari del Marocco e regolari in Italia: le gambe giù penzoloni e una sigaretta accesa mentre, una boccata dopo l’altra, hanno cominciato a spegnersi le luci dei negozi. Insieme alla mezzanotte, mercoledì sera contro ai due ragazzi è piombata anche un’aggressione violenta dai contorni inquietanti. Ad opera di un gruppo di coetanei, probabilmente italiani.
Erano almeno una decina. Si sono presentati armati, con in pugno bastoni e cocci di bottiglia. Nessun preambolo, nessuna lite. Qualcuno li avrebbe sentiti urlare “Siamo stufi“, “Dovete andarvene“, rivolgendosi verso i due ragazzi stranieri, che, a quel punto, messa a fuoco la minaccia, hanno provato a fuggire verso piazza d’Azeglio. Nella corsa uno dei due, un 23enne, sarebbe caduto, e mentre si trovava a terra sarebbe stato raggiunto da una scarica di botte. L’altro ha rimediato un colpo ad una spalla ma è riuscito ad allontanarsi e a mettersi al riparo. Ad interrompere il pestaggio, prima che degenerasse, è stata una volante del Commissariato di Viareggio, di passaggio per un controllo sul lungomare.
Alla vista dei lampeggianti la banda di giovani si è sciolta, riuscendo a fuggire e a far perdere ogni traccia nelle vie del centro. E nei pressi di piazza d’Azeglio sono rimasti solo i due ragazzi aggrediti. Uno dei quali, il 23enne, con una vistosa ferita al sopracciglio e vari ematomi sul volto. Per questo è stato accompagnato al Pronto soccorso da un’ambulanza della Croce Verde di Pietrasanta, dov’è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni.
Per gli inquirenti, che hanno già acquisito i filmati delle videocamere per far luce sull’episodio, dietro l’aggressione potrebbe nascondersi l’ombra di un regolamento di conti maturato nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti. Dato che a carico del 23enne aggredito – spiegano dalla Questura – risulta un precedente legato alla droga. Ma non si esclude nessuna ipotesi. Neppure la possibilità che la banda, che con analoghe modalità è stata segnalata da alcuni testimoni avanzare lunedì sera nei pressi di piazza Dante, ma senza alcun riscontro dalle indagini condotte dal Commissariato, possa essersi mossa in risposta, sbagliata, alla crescente pressione della micro criminalità. Procedendo con l’intento di ristabilire una presunta legalità attraverso metodo illegali. E semplicemente inaccettabili per uno Stato civile.