Morì con un ago nei polmoni: sette medici a processo

Vincenzo Bosco doveva sottoporsi a un intervento apparentemente banale al naso. Poi la crisi respiratoria che lo portò al decesso. L’istruttoria inizierà il 19 settembre

Vincenzo Bosco

Vincenzo Bosco

Perugia, 18 aprile 2024 -  Sette medici dell’ospedale di Perugia indagati in seguito alla morte di Vincenzo Bosco deceduto il 26 aprile 2022 con un ago da insulina in un polmone sono stati rinviati a giudizio. Si tratta di anestesisti e otorinolaringoiatri accusati di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. Il processo inizierà il 19 settembre davanti al giudice monocratico Marco Verola.

Vincenzo Bosco morì all’ospedale di Perugia il 26 aprile del 2022. Doveva sottoporsi a un intervento apparentemente banale al naso. Durante la procedura per l’anestesia, l’uomo, 39 anni, aveva iniziato a manifestare  un’insufficienza respiratoria che lo ha portato al decesso. Gli accertamenti a cui viene sottoposto hanno evidenziato la presenza di un ago da insulina in un polmone, ago che era lì, diranno gli esami, da tempo. Ma, rileva l'accusa, quel corpo estraneo non era stato visto perché  Bosco non era stato sottoposto ai giusti accertamenti preliminari ritenuti necessari a fronte anche dell’infezione da covid 19 che aveva già fatto slittare l’intervento di un mese.  L’Azienda ospedaliera è stata citata come responsabile civile dai familiari della vittima.