
Davide Piampiano è morto durante una battuta di caccia al cinghiale al Fosso delle Carceri, sul monte Subasio. Era l’11 gennaio 2023
Udienza, ieri mattina, al tribunale di Firenze per la morte di Davide Piampiano. Morte, per la quale, è imputato Piero Fabbri. Davide morì per un colpo di fucile, sparato, secondo quanto ricostruito, da Fabbri durante una battuta di caccia al cinghiale. L’episodio risale al l’11 gennaio 2023. Fabbri sarà processato per omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente.
Anna Donatella Liguori, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Firenze, infatti, ha così deciso, respingendo la richiesta della parte civile che sosteneva la volontarietà dell’azione dell’imputato. Il quale, secondo i legali che assistono i familiari di Davide, aveva sparato ad altezza uomo senza aver accertato la natura del bersaglio verso il quale aveva puntato l’arma e fatto fuoco.
Il giudice Liguori, nel contempo, non ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dal difensore di Fabbri, l’avvocato Luca Maori che chiedeva di accordare una condanna a tre anni da scontare fuori dal carcere, eseguendo lavori di pubblica utilità. Una proposta di condanna non ritenuta congrua dal gup anche in considerazione delle poche certezze legate al possibile risarcimento delle parti civile tramite il Fondo per le vittime di incidenti di caccia. Ora il procedimento si svolgerà davanti a un nuovo gup, sempre di Firezne. In caso di condanna, a risarcire la famiglia sarebbe il solo Fabbri che, attraverso il proprio legale, si dice pronto a mettere a disposizione l’intero suo patrimonio. Franco Matarangolo, Giovanni Flora e Francesco Maresca, avvocati della parte civile, insistono nel sostenere che Fabbri doveva rispondere di omicidio volontario, considerato come si è consumato il dramma al Fosso delle Carceri, sul monte Subasio. In particolare, sempre per la parte civile, sparando a quell’altezza e nell’incertezza di sapere dove stava indirizzando il colpo, Fabbri avrebbe accettato implicitamente il rischio di colpire qualcuno. Una tesi che i legali della famiglia torneranno a riproporre anche davanti al nuovo giudice per le udienze preliminari, dopo l’accoglimento della richiesta di rito abbreviato.
Il procedimento per la morte di Davide Piampiano si sta svolgendo al tribunale di Firenza per competenza territoriale, essendo Perugia incompatibile, visto che la madre di Davide è un magistrato del distretto umbro.
Maurizio Baglioni