CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Una povertà che avanza. Nel 2024 assiste dalla Caritas ben 727 famiglie, 2181 persone

In crescita del 4% coloro che si sono rivolti all’ente diocesano per chiedere sostegni. A rischio emarginazione chi vive da solo. Seguiti anche tutti i detenuti del carcere.

Emergenza povertà sul territorio

Emergenza povertà sul territorio

Il 2,4% degli abitanti della Diocesi nel 2024 ha beneficiato di un aiuto da parte della Caritas. Emerge dal bilancio sociale diocesano, da cui risulta che le famiglie sostenute sono state 727 per un totale di 2181 persone. Anche durante lo scorso anno, sono state soprattutto le donne a rivolgersi ai centri di ascolto della Caritas. La povertà nella Diocesi ha tante facce, ma si evidenzia soprattutto quella delle persone che vivono da sole. La percentuale di quanti vivono senza un partner, si aggira intorno al 48,8% delle persone che sono state aiutate, ovvero oltre il 4% in più rispetto all’anno precedente. Equa la distribuzione tra italiani e stranieri, anche se la percentuale riferita ai cittadini italiani continua ad essere leggermente maggiore. Tra gli stranieri, le comunità maggiormente presenti sul territorio diocesano sono in ordine decrescente: marocchina, romena, moldava, ucraina, macedone, tunisina, albanese, egiziana. Tra le persone assistite nel 2024, ce ne sono state 55 senza fissa dimora, ma la Caritas lancia anche un allarme per l’emergenza abitativa che si registra nel territorio. È proprio per tale ragione che la Delegazione Caritas Umbria ha deciso di promuovere, come segno giubilare in questo Anno Santo, una campagna di raccolta fondi volta ad accompagnare le sempre più numerose famiglie che non riescono a sostenere autonomamente le spese relative alla gestione della casa: l’affitto, le utenze, il mutuo e le altre spese relative all’abitazione. La Caritas ha anche sostenuto 117 detenuti del carcere di Orvieto. Un dato notevolmente aumentato: nel 2023 erano stati incontrati 49 detenuti. Considerata la capienza massima di 98 posti della casa di reclusione, la quasi totalità dei detenuti che vi hanno soggiornato si è rivolta alla Caritas.