REDAZIONE CRONACA

Affitti brevi, boom regolarizzazioni. In Toscana sono 70mila: record italiano

Siamo la regione dove ci sono più strutture così: fra le province, dopo Firenze, ci sono Livorno e Grosseto. Prima dell’obbligo ministeriale del Cin, il codice di identificazione, erano un terzo, appena 25mila

Turisti con le valigie a spasso per il centro di Firenze (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Turisti con le valigie a spasso per il centro di Firenze (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 19 luglio 2025 – Un boom di regolarizzazioni da un lato e un calo degli annunci on line dall’altro. Sono gli effetti registrati, anche in Toscana, dopo che, da gennaio, è diventato obbligatorio il Codice identificativo nazionale (Cin) per le strutture ricettive e gli immobili dedicati ad affitti brevi. In pratica, tutti gli host di Airbnb sono stati costretti a registrarsi presso il Ministero del Turismo e, per contro, la piattaforma è stata obbligata a rimuovere gli annunci sprovvisti di Cin. Così, se sono lievitate le realtà che hanno dichiarato di svolgere questa attività, chi non voleva o non poteva mettersi in regola ha smesso di proporsi sul web.

Ma quali sono, al momento, i numeri? Come emerge dal portale del Ministero, in Toscana ci sono 79.790 soggetti registrati, con 69.726 Cin già rilasciati, di cui 1.930 in verifica amministrativa. In pratica, siamo al momento all’87,39% di Cin su realtà registrate. In testa alla classifica c’è Firenze, con 24.403 strutture registrate e 19.452 Cin rilasciati (79,71%). A seguire Livorno con 12.644 strutture e 11.647 Cin (92,11%), Grosseto con 11.583 e 9.735 (84,05%), Lucca con 10.286 e 9.550 (92,84%); Siena con 6.869 e 6.544 (95,27%); Pisa con 5.065 e 4.764 (94,06%), Arezzo con 3.942 e 3.614 (91,68%); Massa Carrara con 2.452 e 2.163 (88,21%); Pistoia con 2.011 e 1.791 Cin (89,06%); infine Prato con 535 strutture registrate e 466 Cin rilasciati (87,1%).

Approfondisci:

Affitti sempre in salita a Firenze. Prezzi alle stelle in centro e Legnaia guida i rincari con +10,6% in un anno

Affitti sempre in salita a Firenze. Prezzi alle stelle in centro e Legnaia guida i rincari con +10,6% in un anno

«Quando tutte le domande verranno processate – dichiara Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana e Confturismo-Confcommercio Toscana – avremo probabilmente, in Toscana, fra i 70 e i 72mila Cin rilasciati, ponendoci al primo posto in Italia per numero di strutture ricettive. Prima di questa norma, a fine 2024, eravamo «ufficialmente» appena a 25mila, il che dimostra, come abbiamo sempre denunciato, che eravamo di fronte a una fetta enorme di sommerso. Altrettanto indicativo è il fatto che gli alberghi siano 2.200, un numero costante nel tempo: appena il 3-4% rispetto al numero totale di strutture, eppure capaci di sviluppare il 45% di presenze e arrivi turistici su base regionale. Aggiungendo i campeggi si sale oltre il 50%, a dimostrazione che questo comparto è la base dell’economia turistica toscana».

Ma se i Cin e le varie banche dati fotografano le strutture ufficiali, quanti erano e quanti sono gli Airbnb? Sempre Federalberghi, aveva stimato la presenza, in Toscana, di circa 66.597 alloggi nel 2019, diventati 66.986 nel 2023. Poi il boom, con circa 71.445 alloggi ad agosto 2024 e infine la contrazione post Cin, con 63.357 a marzo 2025. «Le strutture ricettive consolidate nel tempo, secondo Istat, e costanti dal 2021 a oggi sono circa 16mila – continua Barbetti – inclusi gli airbnb censiti, circa 2mila affitti imprenditoriali. Grazie al Cin, registriamo un’emersione importantissima, che farà presumibilmente salire questo numero a 72mila. Va dato al Governo il merito di aver introdotto e potenziato il Cin, ma per anni avremo dati statistici sull’andamento turistico falsati dall’emersione del sommerso. Occorre dotare le amministrazioni locali di strumenti efficaci per governare il fenomeno».