REDAZIONE FIRENZE

Affitti brevi, il Tar boccia l’obbligo del check in presenza. Funaro: “Per Firenze non cambia nulla”

Annullata la circolare del ministero dell'Interno del novembre scorso, che introduceva l'obbligo di riconoscimento fisico (de visu) degli ospiti

La rimozione di una keybox. (Foto Marco Mori/New Press Photo)

La rimozione di una keybox. (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 27 maggio 2025 – Via libera al check in non in presenza per gli affitti brevi. Una decisione del Tar del Lazio che riapre la polemica sul tema degli affitti brevi.  Il Tar, infatti, ha  bocciato la stretta su keybox e pulsantiere.

 La circolare del Ministero dell'Interno del novembre scorso, che introduceva l'obbligo di riconoscimento fisico (de visu) degli ospiti delle abitazioni locate per brevi periodi, è annullata e ora l'Aigab (l'organizzazione di categoria degli affittuari a breve termine) annuncia «contatti con il governo per mettere a disposizione il know how allo scopo di ottenere un pieno riconoscimento delle tecnologie da remoto utilizzate, dimostrando - dicono - il nostro ruolo a supporto delle istituzioni».

Secondo la sentenza dei giudici «l'identificazione de visu non risulta di per sé in grado di garantire l'ordine e la sicurezza pubblica cui mira esplicitamente la circolare del Viminale». Inoltre il documento «non contiene giustificazioni adeguate rispetto all'obbligo imposto, poiché genericamente viene fatto riferimento a una intensificazione delle cosiddette locazioni brevi su tutto il territorio nazionale, in ragione anche del Giubileo e per una difficile evoluzione della situazione internazionale, ma tali affermazioni non sono supportate da alcun dato, necessario proprio a dimostrare la proporzionalità della misura adottata». Esulta Marco Celani, presidente dell'Aigab, secondo il quale «nel merito la sentenza spiega che l'obbligo di identificazione de visu è in contrasto con la riduzione degli adempimenti amministrativi a carico di proprietari e imprese».

Per la sindaca di Firenze, Sara Funaro, in realtà non cambia nulla: «Prendiamo atto della sentenza – spiega –, ma in realtà per i nostri regolamenti non cambia niente, sia per quello che riguarda le keybox sia la regolamentazione degli affitti brevi, rimangono validi perché la sentenza non tocca questi aspetti». Soprattutto sulle norme contro le ’scatoline’, continua la sindaca, «avevamo tenuto aperte due strade: da una parte la sicurezza e da una parte l’area Unesco per le questioni di decoro all’interno della città, per cui il divieto rimane attivo. Detto ciò, io rimango convinta che ci sia un tema di sicurezza, bisogna aprire un confronto per mettere in campo le azioni per tutelare tutti quei luoghi dove vengono fatti gli affitti brevi».

Di altra opinione il capogruppo di Forza Italia in Regione Toscana, Marco Stella: «Si tratta di una sentenza destinata a fare giurisprudenza e una pietra tombale sulle politiche anti locazioni turistiche messe in piedi dalla giunta comunale fiorentina. Chiediamo a Funaro di smantellare immediatamente la ridicola e inquisitoria task force sguinzagliata da Palazzo Vecchio al fine di fare controlli a tappeto negli appartamenti disponibili sulle piattaforme di affitti brevi».  

Esprime soddisfazione anche il presidente della Federazione delle associazioni ricettività extralberghiera nazionale, Elia Rosciano, per il quale «la sicurezza non può essere una scusa per rallentare l'evoluzione del settore e caricare di responsabilità improprie chi lavora nel rispetto della legge. Non ci siamo mai opposti alle regole - prosegue - ma solo alle regole sbagliate. Le regole servono, ma devono essere adeguate ai tempi moderni, alle sfide che ci attendono, per rendere il turismo italiano sempre più attraente e competitivo sul mercato internazionale. Oggi possiamo dire che la giustizia ci ha dato ragione».