REDAZIONE MONTECATINI

Trentenne violentata dopo il matrimonio ‘di comodo’. Botte e cibo negato dal marito

La vittima aveva pagato il sessantenne per sposarla e avere la cittadinanza. In Italia è subito iniziato l’incubo, tra botte e abusi. L’uomo arrestato dalla Polizia

L'intervento della polizia nei confronti del marito violento

L'intervento della polizia nei confronti del marito violento

Montecatini Terme, 19 luglio 2025 – Quell’uomo aveva accettato di diventare suo marito in cambio di duemilacinquecento euro, dopo averla conosciuta sulle pagine di un social network. Una donna tunisina di trentaquattro anni pensava così di aver imboccato una strada sicura per il permesso di soggiorno, ma il cosiddetto marito si è presto rivelato una persona violenta che ha abusato molte volte di lei, anche dal punto di vista sessuale.

L’uomo, un tunisino titolare di cittadinanza italiana, approfittando del fatto che la moglie ’fittizia’ fosse disoccupata e priva di risorse economiche al suo arrivo in Italia, è arrivato a negarle il cibo, consentendole solo ogni tanto di mangiare qualcosa. L’accondiscendente connazionale che si era prestato al matrimonio senza amore era così diventato il suo signore e padrone, trattandola in modi a dir poco disumani. A mettere la parola fine a questa orrenda situazione è stata la polizia di Stato. Le forze dell’ordine hanno bloccato una situazione che poteva avere conseguenze ancora peggiori per la vittima.

Gli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore aggiunto Andrea Natale, hanno arrestato un uomo di sessant’anni, di origini tunisine, residente in Valdinievole, per i reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e favoreggiamento della permanenza nello Stato in violazione del Testo unico sull’immigrazione, come disposto dall’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari. L’indagato si trova adesso in carcere. Tutto era iniziato oltre un anno fa, quando l’uomo e la vittima, che si trovava ancora nel suo paese di origine, hanno iniziato a chattare sulla piattaforma di un noto social network. I contatti tra i due sono andati avanti per diversi mesi, fino a quando è spuntato l’argomento delle nozze a pagamento. La donna si è accordata per versare 2.500 euro al sessantenne, in modo da contrarre un matrimonio per favorire il suo ingresso in Italia, senza che ci fosse la benché minima intenzione di dare vita a un rapporto sentimentale.

Una storia come tante, in apparenza, visto che varie donne straniere, nel corso degli anni, hanno fatto la stessa cosa per fuggire dal loro paese e trasferirsi qui. La coppia si è sposata nel gennaio di quest’anno in Tunisia e, subito dopo, è venuta a vivere in Italia, almeno temporaneamente nell’appartamento di lui. A questo punto, però, la trentenne si è trovata in un vero e proprio inferno. Fin dal primo giorno, infatti, il marito l’ha costretta ad avere rapporti sessuali non consenzienti, abusando continuamente di lei con modi vessatori e prepotenti. L’indagato, che non ha precedenti specifici per vicende di questo genere, si è sentito il padrone della sua vittima, ritenuta un semplice oggetto da spremere, togliendole soldi e usandola come un giocattolo sessuale. È arrivato persino a farle mancare il cibo, infliggendole gravissimi danni fisici e psicologici.

La vita stessa di quella donna era molto a rischio e lei lo sapeva bene. Così un giorno è riuscita a vincere la paura ed è andata negli uffici del commissariato di Montecatini, in viale Adua. Ha raccontato la sua storia agli agenti della squadra di polizia giudiziaria che, inorriditi dal racconto, non hanno perso tempo, dando subito il via all’attività di indagine. La vittima è stata subito trasferita in una struttura protetta mentre la polizia di Stato ha dato il via a riscontri immediati. Il lavoro della squadra di polizia giudiziaria ha consentito al giudice delle indagini preliminari di accogliere la richiesta di misura cautelare presentata dal pubblico ministero. Gli agenti del commissariato di Montecatini proseguono così l’azione di contrasto ai reati di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Daniele Bernardini