
Palazzo Donini ha aperto un’interlocuzione con Trenitalia
La Regione sul tema del trasporto ferroviario "non abbassa la guardia e intende informare i cittadini in modo puntuale sull’interlocuzione che sta portando avanti con Trenitalia per tutelare gli interessi della comunità". E’ quanto fa sapere Palazzo Donini che ha aperto un’interlocuzione con Trenitalia che a quanto pare si è risolta al momento con un nulla di fatto.
Dopo la conferenza stampa di metà luglio, alla presenza della presidente Stefania Proietti e dell’assessore ai Trasporti, Francesco De Rebotti, la Giunta ha infatti avanzato al Gruppo Fs una pluralità di proposte operative volte a ridurre i disagi per l’utenza del sistema di trasporto ferroviario umbro. In particolare nel corso dell’incontro - ricorda l’assessore De Rebotti in una nota dell’ente - è stato richiesto di prevedere un meccanismo di agevolazioni tariffarie per i viaggiatori pendolari che da una parte riducesse il loro esborso mensile almeno nel periodo di massimo disagio, dall’altra consentisse di accedere anche a convogli non ricompresi nei loro abbonamenti senza aggravio di costi, vista la consistente riduzione dell’offerta ferroviaria complessiva. Tale meccanismo avrebbe potuto contare sul finanziamento della Regione con una necessaria compartecipazione da parte di Trenitalia. Parallelamente si sono avanzate richieste a Rfi per un immediato ritorno in linea direttissima dell’Intercity 598 e un potenziamento della capacità di accoglienza del treno numero 4106 in partenza da Roma alle 17.20.
"Possiamo ritenere la risposta di Trenitalia - comunica l’assessore De Rebotti - del tutto insoddisfacente: nessuna disponibilità alla compartecipazione finanziaria rispetto alla agevolazioni tariffarie e tanto meno ad accogliere i pendolari in convogli di classe superiore a quella dei loro abbonamenti". "Esclusiva ‘concessione - prosegue - è quella di accettare i pendolari umbri su itinerari più lunghi rispetto alla soluzione ottimale senza aggravio di costi (per andare da Perugia a Roma si può quindi passare da Terontola invece che per Foligno-Terni-Orte). La beffa finale è, oltretutto, che lo stesso operatore richiede alla Regione il pagamento dei disservizi, ossia vorrebbe addebitare ai contribuenti umbri i servizi autobus sostitutivi dei treni che vengono soppressi, per un ammontare di quasi un milione di euro".
"Rigettiamo la richiesta - conclude De Rebotti - ricordando che, già in epoca non sospetta, le Regioni, nell’ambito della conferenza unificata, hanno evidenziato di non poter sopportare il carico derivante dal finanziamento dei servizi sostitutivi dovuti ai lavori Pnrr e che gli stessi dovevano essere sostenuti da Rfi stessa con finanziamenti europei. "La misura sembra colma. Abbiamo dato mandato ai nostri uffici di verificare la materia nella sua complessità, considerando e controllando i termini del contratto di servizio siglato, al fine di tutelare i legittimi interessi dei cittadini umbri".