CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Salvatore Buzzi si costituisce qui: "E comincio lo sciopero della fame"

Nel carcere di via Roma uno dei protagonisti di “Mafia Capitale“ che protesta contro i giudici romani

Salvatore Buzzi

Salvatore Buzzi

Si è costituito nella casa di reclusione di via Roma, Salvatore Buzzi, il principale protagonista dell’inchiesta passata alle cronache nazionali come Mafia Capitale. Adesso annuncia l’inizio dello sciopero della fame. Dopo il rigetto della sua richiesta di proseguire il percorso di recupero dalla dipendenza dall’alcol presso Villa Maraini, l’ex imprenditore si è costituito a Orvieto, sottraendosi così alla giurisdizione della Capitale. Lo spiega lo stesso Buzzi in un post sui sociale in cui scrive: "Ho deciso, nonostante abbia l’obbligo di dimora nel comune di Roma, di andare a costituirmi in una casa di reclusione che non sia nel distretto romano al fine di essere giudicato da persone davvero imparziali ed obiettive. Almeno questa è la mia speranza. Non intendo in alcun modo sottrarmi all’esecuzione della pena, nè agli obblighi imposti dalla misura di prevenzione. Voglio solamente essere giudicato sulla base delle norme di diritto e non sulla base del mio cognome". La decisione del Tribunale di Sorveglianza, che ha negato l’accoglimento della sua istanza, ha innescato una dura reazione da parte di Buzzi che ha anticipato l’intenzione di intraprendere uno sciopero della fame in segno di protesta contro i giudici: "Mi sto costituendo ora (11 marzo ndr) presso il carcere di Orvieto per uscire dalla giurisdizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Per protesta attuerò lo sciopero della fame contro questa ingiusta decisione. Sempre a testa alta". Al suo fianco i suoi legali, Alessandro Diddi e Piergerardo Santoro, che hanno criticato il Tribunale per la mancata considerazione del percorso rieducativo intrapreso da quasi due anni dal loro assistito. "Buzzi ha partecipato attivamente al programma di recupero dell’associazione alla quale era assegnato – hanno dichiarato – Non solo il Tribunale non lo ha riconosciuto, ma ha anche messo in dubbio la veridicità di certificati medici rilasciati dalla Asl. Tutto ciò è paradossale". Buzzi sta scontando una condanna a 4 anni e 9 mesi per i reati legati al cosiddetto Mondo di Mezzo, il sistema corruttivo che ha sconvolto la politica e l’imprenditoria romana. In parallelo, il suo ex socio Massimo Carminati si è costituito nel carcere di Rebibbia pochi giorni fa, segnando un altro capitolo nel lungo epilogo giudiziario dell’inchiesta Mafia Capitale.