MICHELE NUCCI
Cronaca

Nuovo stadio Curi, se ne riparla in estate. Viabilità e ferrovia, ecco i nodi

I termini per l’interesse pubblico scadevano ieri: tutto rinviato a dopo le amministrative E il ‘Fondo 10 Stadi’ che cura i finanziamenti si ritira dall’investimento sull’impianto di Caserta

Presentazione del progetto del nuovo stadio R. Curi da parte di Arenacuri

Presentazione del progetto del nuovo stadio R. Curi da parte di Arenacuri

Perugia, 29 maggio 2024 – Sono scaduti ieri i termini per la risposta sull’interesse pubblico del Nuovo Curi, ma il Comune ha sospeso tutto ed è ormai certo che la questione finirà nelle mani della nuova amministrazione di Palazzo dei Priori. Nel frattempo qualche nube nera si addensa sul progetto: secondo quanto riporta il quotidiano il Mattino di Napoli, il Fondo 10 Stadi (che dovrebbe finanziare per intero l’impianto perugino) si è ritirato dall’operazione per rifare lo stadio di Caserta (lì il progetto è stato approvato e i lavori dovrebbero cominciare a breve): bisognerà capirne i motivi. Intanto però i 60 giorni affinché la Conferenza dei servizi potesse esprimersi sull’interesse pubblico dello stadio perugino sono scaduti (le carte vennero depositate lo scorso 29 marzo), ma nonostante il forte tentativo di mettere pressione alla attuale Giunta comunale, la società dovrà pazientare. La Conferenza dei servizi ha fermato tutto circa tre settimane fa, chiedendo una serie di integrazioni che riguardano sia elementi che erano già contenuti nel vecchio studio presentato nel febbraio 2023 (ed evidentemente non risolti), sia alcuni nuovi, sia anche l’adeguamento ad alcune nuove norme della Legge-stadi che nel frattempo sono state modificate.

A quanto pare ci sarebbero delle prescrizioni severissime chieste da Rete ferroviaria italiana (Rfi), dato che il nuovo impianto si trova proprio a ridosso dei binari che attraversano la zona di Pian di Massiano. Molti i nodi relativi alla viabilità: già nel vecchio progetto erano state chieste integrazioni rispetto al cambiamento importante per gli accessi alla zona dello stadio. A questi ora si aggiungono quelli relativi a Ponte San Giovanni: c’è una richiesta specifica in termini di accessibilità e capacità delle strade di quell’area di poter sopportare un carico di traffico in caso di partite di calcio, così come sulla divisione degli accessi dei tifosi ospiti. Elementi non da poco che potrebbero essere un ostacolo notevole al progetto dell’Arena Curi. E a questo punto c’è da chiedersi quale sarà la risposta del Fondo 10 Stadi (il costo del progetto è di circa 77 milioni) che aveva posto una specie di ultimatum al termine di quei 60 giorni: a essere ottimisti prima della fine di luglio non se ne riparlerà, ma ragionevolmente potrebbe slittare tutto quanto a dopo l’estate.

Michele Nucci