
"La Regione, cui spetta la responsabilità in materia di demanio idrico e sanità pubblica, non può rimanere in silenzio....
"La Regione, cui spetta la responsabilità in materia di demanio idrico e sanità pubblica, non può rimanere in silenzio. Serve un’azione tempestiva, coordinata e straordinaria, per salvaguardare il Lago Trasimeno, le comunità che ci vivono e l’immagine dell’intero territorio regionale". Lo dichiara il consigliere regionale Nilo Arcudi (Umbria civica), annunciando di aver presentato una interrogazione urgente alla Giunta. "Dalla fine di febbraio – spiega Arcudi – il Trasimeno è teatro di una morìa anomala e anticipata di pesci, in particolare di carassi, con conseguenze evidenti per l’equilibrio ambientale, la salute pubblica e l’economia locale, in primis il turismo. Un fenomeno che, pur essendo ciclico, quest’anno ha raggiunto dimensioni inedite e si è manifestato con un anticipo preoccupante, rendendo insufficienti le misure ordinarie di contenimento e gestione. I sindaci dei Comuni del Trasimeno, su indicazione dell’Usl 1, hanno già emanato ordinanze per la bonifica delle sponde, segnalando rischi igienico-sanitari concreti". "Si tratta – sottolinea – di una situazione grave e diffusa. Per questo chiedo che la Giunta regionale: chiarisca le reali cause del fenomeno ed effettui comunicazioni ufficiali per tutelare cittadini e operatori; dichiari lo stato di calamità naturale per l’area del Trasimeno; adotti misure straordinarie operative e finanziarie, ulteriori rispetto alla Dgr 519/2024, per la rimozione e lo smaltimento urgente dei pesci morti; coinvolga subito un numero maggiore di pescatori locali; attivi un tavolo inter-istituzionale con Comuni, Arpa, Usl, Afor e Protezione civile; acceleri il protocollo per l’adduzione dell’acqua dalla diga di Montedoglio, con la Regione Toscana; agisca concretamente a tutela della stagione turistica 2025, prevedendo risarcimenti per gli operatori economici colpiti".