MICHELE NUCCI
Cronaca

L’Umbria e l’incognita dei dazi: "La Regione organizzi la ’difesa’"

Cna chiede "azioni di sistema per sostenere le imprese. Aprire un tavolo coordinato da Sviluppumbria"

Michele Carloni, presidente di Cna Umbria, chiede interventi rapidi al sistema economico e istituzionale regionale per difendere le imprese

Michele Carloni, presidente di Cna Umbria, chiede interventi rapidi al sistema economico e istituzionale regionale per difendere le imprese

“Non c’è tempo da perdere. Il sistema regionale deve organizzare azioni di sistema a difesa delle imprese umbre esportatrici colpite dai dazi aiutandole a trovare rapidamente altri mercati di sbocco ed evitare possibili crisi aziendali, perdita di posti di lavoro e un ulteriore impoverimento del territorio”. All’indomani dell’accordo sui dazi sottoscritto da Stati Uniti e Unione europea, mentre l’incertezza è ancora massima, per Michele Carloni, presidente di Cna Umbria, l’unica cosa sicura è che una tassa del 15% sui prodotti italiani rischia di mettere una pietra tombale su tantissime imprese, soprattutto di piccole dimensioni.

“A due giorni dall’accordo firmato da Donal Trump e Ursula von der Leyen non c’è ancora certezza su quello che accadrà effettivamente a partire dal 1° agosto – spiega – visto che circolano due versioni discordanti dell’intesa, una americana e una europea. Non sappiamo neanche se all’interno dell’accordo siano state previste esenzioni per alcuni prodotti o quote particolari per altri, a partire dall’acciaio. L’unica vera certezza – afferma Carloni - è che la guerra commerciale scatenata dal nuovo presidente degli Stati Uniti cambierà in modo strutturale i rapporti economici tra i vari Paesi e le diverse aree mondiali di libero scambio. E’ indubbio che servano nel breve periodo, azioni di sistema anche a livello territoriale che possano aiutare le imprese nel processo di diversificazione dei mercati internazionali di sbocco. Abbiamo letto con molta attenzione le stime circolate in questi giorni sugli effetti dei dazi sulla nostra economia, formulate da associazioni di categoria e dall’Agenzia Umbria Ricerche. Le azioni che chiediamo devono servire a mitigare tali effetti, sostenendo le imprese esportatrici nel tentativo di acquisire quote di mercato in altri Paesi che possano compensare quelle che si perderanno, inevitabilmente, negli Usa, da tempo tradizionale sbocco per molti prodotti umbri del settore moda, dei macchinari, dell’agroalimentare e altri ancora”. Per il presidente regionale della Cna, servirebbe un’azione condivisa delle associazioni di categoria, delle istituzioni e delle strutture pubbliche, a cominciare da Sviluppumbria.