
Incontro operativo all’aeroporto con i vertici di Ryanair
L’aeroporto dell’Umbria è strategico per Ryanair e continua a esserlo. I quattrocentomila passeggeri dell’ultimo anno possono raddoppiare. La volontà c’è, manca un ostacolo da superare, l’addizionale comunale che, oggi, sta a sei euro e mezzo a passeggero in partenza dallo scalo di Sant’Egidio. L’azienda è pronta a investire, la Regione Umbria pure. Nel senso che, piuttosto che toglierla, potrà essere qualcun altro a pagare, la Regione appunto. "Se dal ministero dei Trasporti ci sarà l’ok". Ok che, per altri aeroporti è stato dato. Buon punto di partenza. Sorrisi al tavolo, intorno al quale, ieri, si sono seduti la presidente Stefania Proietti, il capo dell’ufficio commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, il presidente di Sase, Antonello Marcucci, e l’amministratore unico di Sviluppumbria, Luca Ferrucci. Prima riunione operativa che segna un primato, la partecipazione di McGuinness. "Siamo lieti della visita di Ryanair e del suo management nel nostro aeroporto che si realizza per la prima volta in questi anni. L’occasione e le opportunità di crescita che Ryanair ci ha prospettato saranno oggetto di valutazioni nei prossimi mesi. Riaffermiamo quindi l’impegno costante e continuo dell’ ulteriore sviluppo della nostra regione per i prossimi anni" afferma Proietti.
Presenza funzionale, ma anche simbolica di quell’interesse per le potenzialità che ha l’aeroporto regionale, in grado di arrivare a quella soglia del milione di passeggeri all’anno. Traguardo in cui la compagnia aerea, la più grande d’Europa per i low cost, ha un rilievo centrale, basti pensare ancora una volta ai numeri: 400mila passeggeri oggi che potrebbero diventare 800mila raddoppiando le tratte. Ecco che l’obiettivo è a portata di mano, sommando anche i passeggeri gestiti dalle altre compagnie. Dalle dieci del 2025 alle venti nei prossimi tre anni, con nei desiderata della Regione tra le altre Parigi e Madrid, se l’ostacolo viene superato. Su come riuscirci, assicura la presidente Proietti, la giunta lavorerà da subito. Quanti soldi servono? "Lo stiamo stimando, non basta moltiplicare 6,5 euro per i passeggeri complessivi" spiega Proietti. L’addizionale vale per gli aeroporti di partenza italiani, dove non è stata ancora assorbita come è avvenuto in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Calabria. All’estero non c’è.
"Riteniamo che l’Umbria sia ancora poco servita e condividiamo la visione della presidente di utilizzare l’aeroporto come piattaforma per attrarre maggiori investimenti, turismo e occupazione. Per sostenere questa crescita, saranno necessari costi di accesso più bassi, e siamo pronti a rispondere immediatamente con un piano trasformativo che porterà a raddoppiare i passeggeri entro il 2028, non appena la Regione compirà il passo decisivo di abolire l’addizionale municipale" spiega McGuinness. Che aggiunge: "Siamo impegnati a crescere a Perugia e a offrire ancora più tariffe basse, rotte e posti di lavoro locali, e non vediamo l’ora di collaborare strettamente con la presidente Proietti per realizzare il pieno potenziale del turismo in entrata e dello sviluppo economico". Tra le possibilità anche quella di far stazionare nello scalo umbro un vettore di bandiera, una possibilità in più per collegamenti sempre più efficaci.