REDAZIONE UMBRIA

Laura Santi e la battaglia sul fine vita. La sua lettera irrompe in Senato

Il testo scritto dalla 50enne perugina malata di sclerosi multipla e diffuso dopo la morte è stato letto in aula dall’umbro Walter Verini (Pd). A settembre riprenderà la discussione sul disegno di legge.

Il senatore Pd Verini ha letto in aula la lettera di saluto di Laura Santi

Il senatore Pd Verini ha letto in aula la lettera di saluto di Laura Santi

La vicenda di Laura Santi è arrivata direttamente nell’aula del Senato. Alla vigilia del giorno in cui il disegno di legge sul fine vita avrebbe dovuto affrontare il dibattito in aula, discussione poi rinviata, le ragioni della scelta della giornalista perugina, malata di sclerosi multipla progressiva, di esercitare il diritto al suicidio assistito a casa sua, hanno incontrato il silenzioso ascolto dei senatori. A cui, in un video pubblicato mercoledì, giorno dei lavori in Senato e del suo commiato civile, la stessa Santi si rivolgeva. Chiedendo ai parlamentari di approcciarsi al testo secondo la propria coscienza e non secondo la volontà di partito. Portando la sua sofferenza come esempio concreto, la sua scelta come atto di amore estremo verso la vita e non esaltazione della morte. Il senatore umbro Walter Verini (Pd) ha letto la lettera di Laura, diffusa dall’associazione Luca Coscioni insieme all’annuncio della sua morte. "Laura Santi ci ha lasciato. Lo ha fatto con grande lucidità, grande coraggio. Ha deciso di porre fine a sofferenze indicibil. Lo ha fatto avendo la forza, ancora, di gridare a tutti noi, con dolorosa consapevolezza, l’insensibilità di una politica in molte sue parti chiusa e sorda, incapace di dare risposte ai diritti delle persone. Grazie Laura". I lavori sul Ddl riprenderanno a settembre, ma dalle ultime riunioni del comitato ristretto delle commissioni (giustizia e diritti civili) sembrerebbe che qualcosa si sia mosso. Piccoli segnali, dicono i beninformati. Da cui ripartire per la futura legge.