SOFIA COLETTI
Cronaca

La grande lirica torna a Spoleto. La stagione punta su un trittico

Al Caio Melisso tre atti unici di Gino Negri. Prima regia con lo Sperimentale del maestro Pier Luigi Pizzi

trittico di Gino Negri costituito da ’Giorno di nozze’, ’Vieni qui Carla’ e ’Il tè delle tre’ al Caio Melisso da domani a domenica. E stasera c’è l’anteprima

trittico di Gino Negri costituito da ’Giorno di nozze’, ’Vieni qui Carla’ e ’Il tè delle tre’ al Caio Melisso da domani a domenica. E stasera c’è l’anteprima

Un trittico raro e corrosivo del teatro musicale italiano per il nuovo, preziosissimo appuntamento della 79esima Stagione del Lirico Sperimentale “Belli“: è il trittico di Gino Negri costituito da “Giorno di nozze”, “Vieni qui Carla” e “Il tè delle tre”, tre atti unici composti tra il 1956 e il 1959 , in scena al Caio Melisso domani e sabato alle 20.30, domenica alle 17, con anteprima stasera sempre alle 20.30.

Si tratta di un nuovo allestimento che porta la firma del regista e scenografo Pier Luigi Pizzi, protagonista della scena teatrale italiana celebre per la sua eleganza e il suo gusto infallibile, per la prima volta al Lirico Sperimentale. La direzione musicale è di Marco Angius, sul palco l’Ensemble Calamani del Teatro Lirico Sperimentale e i solisti del Lirico, a a comporre i tre cast. Il trittico vede la partecipazione speciale di Stefano Belisari (Elio), che ha prestato la sua voce per la Canzone del coccodrillo di Negri, riprodotta in Giorno di nozze. L’operazione, nel nuovo allestimento firmato dal Lirico, punta a riscoprire un autore dalla voce singolare, capace di fondere rigore compositivo e ironia grottesca in una drammaturgia vicina al cabaret e alla satira sociale. Gino Negri fu figura centrale della Milano culturale degli anni Cinquanta, legato al Piccolo Teatro di Strehler e Carpi e al Teatro Gerolamo con Ornella Vanoni, attivo anche nella musica di scena, nella pubblicità e nella didattica. Nel trittico racconta la cultura milanese di quell’epoca, tra comicità amara, black humor e tragicomico.

"Considero il trittico un progetto unitario – sottolinea Pizzi – a cominciare dal dispositivo scenico che utilizza gli stessi elementi base: le stesse pareti, il pianoforte, il divano presente in ogni salotto borghese, gli anni Cinquanta a Milano, il bianco e nero malinconico di un certo cinema, Cronaca di un amore di Antonioni, modelli femminili tra Franca Valeri e Lucia Bosè, il carattere surreale fra ironia e grottesco". E l’originalità di Negri, aggiunge "emerge in un periodo di estrema libertà, quando i compositori italiani si muovevano senza vincoli ideologici. Le sue opere, sospese tra surreale e grottesco, danno voce a un’Italia che stava cambiando, tra ricostruzione, consumi e nuove inquietudini". Per Marco Angius, la drammaturgia musicale di Gino Negri è davvero singolare: si tratta di un compositore eclettico ma coerente, amante del grottesco ma dalla scrittura rigorosa, a tratti implacabile". Biglietti su Ticke Italia

Sofia Coletti